18/06/2023, 12.21
ECCLESIA IN ASIA
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Otto nuovi diaconi permanenti per Hong Kong

L’ordinazione presieduta ieri da mons. Stephen Chow. I primi ricevettero l’imposizione delle mani dal card. Wu nel luglio 1997, pochi giorni dopo il ritorno sotto Pechino; oggi sono una trentina quelli attivi. Un segno importante per tutta l’Asia, il continente con meno diaconi permanenti.

Hong Kong (AsiaNews) – La diocesi di Hong Kong da ieri ha otto nuovi diaconi permanenti. A conferire loro l’ordinazione in una solenne celebrazione tenuta nella cattedrale dell’Immacolata Concezione è stato il vescovo Stephen Chow Sau Yan. Vanno ad aggiungersi ai 22 altri uomini, in gran parte sposati, che svolgono già attualmente nella Chiesa di Hong Kong questo ministero ordinato ripristinato dal Concilio Vaticano II per affiancare i presbiteri nel servizio ai fratelli a partire da quanto già avveniva nelle prime comunità cristiane.

La diocesi di Hong Kong è stata la prima in Asia a ordinare dei diaconi permanenti: a volerli fu il card. John Baptist Wu, allora vescovo della metropoli, che accogliendo i primi candidati all’inizio degli anni Novanta andò oltre le iniziali resistenze di buona parte del clero locale. E, molto significativamente, l’ordinazione dei primi diaconi permanenti avvenne nel luglio 1997, pochi giorni dopo l’handover, cioè il ritorno dell’ex colonia britannica sotto la sovranità di Pechino.

Da quei primi passi il contesto ecclesiale è profondamente cambiato: oggi i diaconi permanenti a Hong Kong sono una presenza guardata con favore praticamente da tutti, come è emerso lo scorso anno quando è stato celebrato ufficialmente il loro venticinquesimo. Svolgono il loro ministero nelle parrocchie, ma anche nelle opere di solidarietà accanto ai carcerati, agli ammalati, ai senza tetto. Del primo gruppo cinque sono morti mentre altri cinque sono a riposo per l’età ormai avanzata, ma accanto ai nuovi ordinati vi sono anche altre persone che stanno partecipando al percorso di formazione.

Gli otto nuovi ordinati si chiamano Gamaliel Cheng, Paul Lui, Thomas Lam, Vincent Chan, Paul Wat, Francis Tang, Stephen Yau e Patrick Leung. Tutti sono arrivati al diaconato attraverso esperienze di servizio ai poveri, ma nel loro passato vi sono anche storie particolari: Lui, per esempio, è nato in una famiglia non cattolica ed è arrivato alla fede tramite le suore Canossiane; Tang vent’anni fa è stato un consigliere distrettuale occupandosi dei problemi amministrativi della città; Leung è stato un campione di karate che ha partecipato anche a gare internazionali. Chan svolge il suo servizio all’aeroporto internazionale, Yau sta vivendo l’esperienza dolorosa della malattia della moglie, ma è stata proprio lei a incoraggiarlo ad andare avanti comunque in questo cammino.

Proprio alle loro spose ha voluto rivolgere un pensiero il vescovo Chow, incoraggiandole a essere unite e a sostenere i loro mariti nella preghiera e assicurando loro che la diocesi sarà vicina nel caso in cui i diaconi dovessero incontrare delle difficoltà.  

La presenza dei diaconi permanenti a Hong Kong è molto significativa in rapporto al panorama complessivo delle Chiesa cattoliche asiatiche. Secondo i dati più aggiornati dell’Annuario statistico vaticano su 48.635 diaconi permanenti presenti oggi nel mondo, sono appena 281 quelli che vivono in Asia, in assoluto il continente con meno figure di questo tipo. L’esperienza del diaconato permanente a Hong Kong è inoltre guardata con attenzione anche dalle Chiese della Cina continentale, alle prese con l’invecchiamento del clero e il calo delle vocazioni al sacerdozio.

Nel 2016 il Consiglio dei vescovi cinesi - l’organismo collegiale non riconosciuto dalla Santa Sede - tenne anche un apposito incontro di studio al seminario nazionale di Pechino per discutere il tema a cui furono invitati per presentare la loro esperienza mons. Dominic Chan Chi-Ming, presidente del Comitato per il diaconato permanente ad Hong Kong e i diaconi Edwin Ng e Louis Wong. Al raduno presero parte 50 persone, con rappresentanti di 14 province della Cina fra cui Hebei, Sichuan, Shandong, Pechino. Tuttora, però, nella Cina continentale non esistono diaconi permanenti.

 

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