Oslo pronta ad accogliere Mordechai Vanunu. Aveva svelato le armi nucleari israeliane
La moglie ha fatto richiesta di ricongiungimento familiare. Vanunu lavorava nella centrale nucleare di Dimona. Nel 1988 è stato condannato a 18 anni di reclusione per alto tradimento, più di 10 passati in isolamento. Dal rilascio nel 2004, ha il divieto di viaggiare e parlare con media o stranieri. Israele: rappresenta un pericolo alla sicurezza del Paese.
Oslo (AsiaNews/Agenzie) – La Norvegia è disposta ad accogliere Mordechai Vanunu, ex-tecnico nucleare israeliano, condannato nel 1988 a 18 anni di reclusione con l’accusa di alto tradimento e spionaggio per aver divulgato dettagli sull’esistenza di arsenale nucleare nel Paese. A dichiararlo è la moglie Kristin Joachisen, apparsa sul canale Tv2, due giorni fa: “Abbiamo fatto richiesta di ricongiungimento familiare, perché è proprio questo il caso, due sposi e una famiglia che vogliono vivere assieme”.
Per Joachimsen, “i valori della famiglia hanno vinto” nonostante “la situazione controversa”.
Karl Erik Sjoholt, funzionario dell’Agenzia norvegese dell’immigrazione, ha confermato l’approvazione della domanda.
Vanunu era stato arrestato nel 1986 per aver diffuso informazioni sulle attività della centrale nucleare di Dimona al quotidiano inglese Sunday Times. Condannato nel 1988, ha speso più di 10 anni in isolamento. Dopo lo scarceramento nel 2004, Vanunu ha subito restrizioni alle libertà di movimento e di espressione: non può viaggiare, avere contatti con stranieri e parlare ai media. Da allora, è stato arrestato due volte per aver infranto questi divieti, l’ultima volta nel 2015, quando ha rilasciato un’intervista a Channel 2.
L’avvocato norvegese della coppia, Arild Humlen, si augura che la decisione dell’agenzia favorisca la partenza di Vanunu da Israele.
Tuttavia, il ministero israeliano degli esteri non ha confermato di essere a conoscenza di una nuova richiesta a viaggiare di Vanunu, e ha ribadito che le restrizioni su di lui imposte sono determinate “in base al pericolo alla sicurezza che Vanunu rappresenta”.
Vanunu si era convertito al cristianesimo con il nome John Crossman poco prima essere catturato dal Mossad a Roma, nel 1986. Si è sposato con Joachimsen, docente alla School of Theology di Oslo, nel maggio del 2014.
In Israele vige una profonda censura per quanto riguarda il programma nucleare del Paese. Il Movimento israeliano per il disarmo da anni denuncia il “tabù” che lo circonda, mettendo in risalto i rischi che il nucleare rappresenta per la salute dei cittadini. Solo di recente la società civile sta cominciando a discutere la questione in modo più aperto.
Israele è l’unico Paese del Medio oriente che rifiuta di confermare o negare il possesso di armi nucleari. Insieme a Pakistan, India e Corea del Nord è anche uno dei detentori di nucleare a non aver ratificato il Trattato di non-proliferazione.