Ortodossi: "Dopo l'icona, speriamo in altri incontri a Mosca e Roma"
Mosca (AsiaNews) - "Il ritorno dell'icona di Kazan è un evento molto lieto per noi ortodossi. È auspicabile che ci siano altri eventi - sia a Mosca che Roma - per sottolineare gli aspetti positivi delle nostre relazioni rispetto alle negative speculazioni giornalistiche". Lo ha detto il vescovo Mark, vicepresidente del Dipartimento delle relazioni con l'esterno del Patriarcato di Mosca. Mark ha sottolineato un passaggio della lettera del Patriarca al Papa: le buone relazioni tra Chiesa ortodossa russa e Chiesa cattolica spingono a "predicare i valori cristiani nella società secolarizzata".
Un altro esponente ortodosso, padre John Lapidus, ha sottolineato la speciale importanza della lettera del Patriarca al Papa sul futuro delle relazioni fra ortodossi e cattolici. Egli ha detto che il Patriarca per la prima volta ha espresso ferma fiducia nella buona volontà del Vaticano: "Credo che la decisione dei cattolici di consegnare l'icona dimostri il sincero desiderio di superare le difficoltà esistenti nelle relazioni fra le nostre due Chiese, chiamate a superare le conseguenze negative del XX secolo" ha detto p. Lapidus.
Sabato scorso, contro le aspettative del governo del Tatarstan, il patriarca di Mosca Alessio II ha deciso di tenere l'icona di Kazan nella sua cappella privata. Egli ha dichiarato che a Kazan non ci sono le condizioni per custodire degnamente l'icona. Durante il periodo sovietico il monastero Bogoroditsky - dove era custodita l'immagine - venne infatti adibito a fabbrica di tabacco. La chiesa del monastero, dove l'icona aveva la sua sede, oggi ospita l'università statale di pedagogia. Il sindaco di Kazan ha promesso di restituire al monastero i suoi antichi edifici. Il patriarca ha detto che l'icona resterà nella sua cappella privata finché il monastero e la chiesa di Kazan non saranno restaurati. (AF)