07/02/2025, 10.53
INDIAN MANDALA
Invia ad un amico

Orissa: proteste dei cristiani contro un film sulle conversioni forzate dei tribali

di Nirmala Carvalho

Esce oggi il film “Sanatani: Karma Hi Dharma”, ennesima pellicola che rischia di alimentare le tensioni religiose. Secondo gli attivisti cristiani nel film viene travisato il significato del battesimo. Diverse comunità si sono unite in protesta, ricordando che già nel 2008 per le stesse motivazione erano scoppiate violenze nello Stato a maggioranza tribale.

Bhubaneswar (AsiaNews) – Esce oggi il film “Sanatani: Karma Hi Dharma”, ennesimo prodotto cinematografico che dipinge le minoranze religiose - questa volta cristiane - in maniera negativa. Il film è stato rilasciato nonostante le proteste della comunità cristiana locale, che teme un aumento delle tensioni, alimentate da diversi membri del Bharatiya Janata Party (BJP), il partito ultranazionalista indù da cui proviene il primo ministro Narendra Modi.

Il tribunale dell’Alta Corte dell'Orissa ha respinto la richiesta di bloccare l’uscita del film, ma ha invitato i governi centrale e statale a rimanere vigili in caso di incidenti. Ha inoltre stabilito che, qualora vi siano contenuti controversi, il film potrebbe essere soggetto a una nuova revisione dopo la distribuzione.

Il film affronta il tema delle conversioni religiose nello Stato a maggioranza tribale dell'Orissa. Il trailer mostra come le comunità indigene vengano convertite e private delle loro terre. La comunità cristiana di Kandhamal ha chiesto al chief minister Mohan Charan Majhi, del BJP, di impedire l’uscita del film, sostenendo che dipinge i cristiani in una luce negativa. “La religione è un tema sensibile e film del genere possono alimentare tensioni tra comunità”, ha dichiarato Martin Pradhan, firmatario della lettera di protesta. Secondo i rappresentanti cristiani, la diffusione del trailer ha già generato paura e stress tra i fedeli.

Il film inizialmente non aveva ottenuto la certificazione dal Central Board of Film Certification (CBFC) regionale di Cuttack, ma successivamente ha ricevuto il via libera dall’ufficio di Mumbai con un certificato “UA” (per il pubblico dai 12 anni in su). L’attore principale del film, Acharya, ha dichiarato che il titolo originale “Hey Ram: Karma Hi Dharma” è stato cambiato su richiesta dell’ufficio che rivede i prodotti cinematografici e alcune scene sono state modificate. Ha inoltre sottolineato che, oltre alle conversioni, il film tratta anche temi sociali come la superstizione e la stregoneria. “Non c’è nulla contro alcuna religione, ma abbiamo mostrato la realtà delle conversioni”, ha affermato.

Tuttavia, il film è stato paragonato dagli attivisti cristiani al “Rapporto Niyogi” del Madhya Pradesh, che negli anni ‘50 accusò i missionari cattolici di conversioni forzate e portò all’adozione delle prime leggi anti-conversione in India. P. Ajaya Kumar Singh, sacerdote cattolico di Kandhamal e attivista per i diritti umani, ha dichiarato ad AsiaNews: “Questo film di propaganda è simile al Rapporto Niyogi e rischia di avere un impatto nazionale, poiché è stato certificato dal Censor Board. Temiamo un aumento degli attacchi contro i cristiani in Orissa”.

Il National United Christian Forum (NUCF), che riunisce la Conferenza episcopale cattolica indiana, il Consiglio nazionale delle chiese in India e l’Evangelical Fellowship of India, ha rilasciato una dichiarazione in cui condanna l'uscita della pellicola: “Il film ritrae in modo dispregiativo Gesù Cristo, i cristiani e i servizi cristiani, distorcendo l'immagine di Gesù, aspetti chiave della dottrina cristiana, in particolare il sacramento del battesimo, e travisando la conversione come un'attività criminale”.

In Orissa i cristiani costituiscono il 2,7% della popolazione e i musulmani il 2,3%, mentre la maggioranza indù raggiunge il 94%. Nel 2008, il distretto di Kandhamal fu teatro di violenze religiose, anche in quel caso alimentate da false accuse di conversioni forzate contro i cristiani. Negli ultimi anni, diversi film indiani sono finiti al centro di accese controversie per il modo di rappresentare le minoranze religiose e alcuni avvenimenti storici del passato dell’India.

Nelle ultime settimane, almeno 20 distretti su 30 hanno presentato petizioni alle autorità locali per segnalare i pericoli derivanti dalla campagna di odio innescata dal film, mentre diverse organizzazioni cristiane hanno intrapreso iniziative di protesta. Alcuni cristiani hanno aderito al movimento All India Backward and Minority Communities Employees Federation o BAMCEF (che include anche non cristiani) per presentare un memorandum contro il film. 

“INDIAN MANDALA" È LA NEWSLETTER DI ASIANEWS DEDICATA ALL'INDIA
VUOI RICEVERLA OGNI VENERDI’ SULLA TUA MAIL? ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER
 A QUESTO LINK

TAGs
Invia ad un amico
Visualizza per la stampa
CLOSE X
Vedi anche
Kerala, nelle sale il primo documentario sui martiri di Kandhamal
13/07/2016 11:28
Proteste anti-Usa, i musulmani moderati condannano le violenze
18/09/2012
Vescovi dell’Orissa: ‘Imperativo etico’ emancipare i dalit
06/04/2018 08:57
Vescovi indiani: le violenze contro i cristiani in Orissa sono un atto di terrorismo
18/12/2008
Orissa, a 5 mesi dall’attacco ancora nessun aiuto dal governo
12/05/2008


Iscriviti alle newsletter

Iscriviti alle newsletter di Asia News o modifica le tue preferenze

ISCRIVITI ORA
“L’Asia: ecco il nostro comune compito per il terzo millennio!” - Giovanni Paolo II, da “Alzatevi, andiamo”