Orissa: memoriale per soldato cristiano morto negli scontri con la Cina sull'Himalaya
A un anno dalle schermaglie di frontiera con l'esercito cinese nella valle di Galwan, la parrocchia di Raikia ricorda un suo giovane caduto tra i militari indiani: "Era amico di tutti, indù, cristiani e musulmani. Ha donato la sua vita per difendere gli altri".
Kandhamal (AsiaNews) – La parrocchia di Nostra Signora della Carità a Raikia, nel distretto di Kandhamal nell'Orissa, ha ricordato in questi giorni la figura di Chandrakanta Pradhan, un proprio parrocchiano che figurava tra i 20 soldati indiani uccisi un anno fa nei combattimenti con l'esercito cinese nella Valle di Galwan, sul confine himalayano. Un centinaio di fedeli si sono riuniti il 16 giugno per una Messa di suffragio presieduta da padre Pradosh Chandra Nayak, vicario generale dell'arcidiocesi di Cuttack-Bhubaneswar.
Nell'omelia Pradhan è stato ricordato come “un figlio coraggioso, un vero discepolo di Gesù che come il suo Maestro ha vissuto per gli altri sacrificando la sua vita per la nazione”. Anche persone di altre religioni si sono unite al termine della celebrazione, quando è stato inaugurato un memoriale dedicato a questo giovane. Padre Nayak ha raccontato che Pradhan si adoperava per lo sviluppo della zona ed era amico di tutti, indù, cristiani e musulmani. Per questo il memoriale, insieme alla croce che celebra la passione e morte di Cristo, riporta anche "l'Om" indù che rappresenta l'universo, e la mezzaluna crescente con la stella, un simbolo musulmano.
“La sua morte ha gettato nelle tenebre la nostra famiglia ma è diventata l'esempio di una vita sacrificata per gli altri che ci rende orgogliosi”, ha dichiarato Karunakar Pradhan, il padre di Chandrakanta. Jayananda Nayak, presidente del gruppo per la tutela delle minoranze di Kandhamal, racconta che è stata prodotta anche una canzone per ricordare il sacrificio del giovane soldato. “Le autorità locali - aggiunge - avevano promesso di realizzare una statua in onore di Pradhan alla stazione degli autobus di Raikia, ma la pandemia ha costretto a rinviare i lavori”.