Orissa, tribale cattolico fra i morti negli scontri al confine tra Delhi e Pechino
Arcivescovo di Cuttack-Bhubaneswar: Chandrakant Pradhan è morto per la patria. La famiglia è devastata ma anche orgogliosa del suo sacrificio. Morto negli scontri un altro soldato originario dell’Orissa.
Raikia (AsiaNews) – “Un figlio cattolico del Kandhamal è morto per l’India. È un momento di grande tristezza per la nostra comunità”. John Barwa, arcivescovo di Cuttack-Bhubaneswar, ha ricordato così Chandrakant Pradhan, uno dei 20 soldati indiani morti il 15 giugno nei combattimenti con una guarnigione cinese sul confine himalayano. Secondo fonti di stampa indiane, non confermate da Pechino, le vittime tra i militari cinesi sono 43. Dopo l’avvio di colloqui tra i due comandi militari della regione, ieri l’esercito cinese ha rilasciato 10 soldati indiani catturati durante gli scontri, che sarebbero avvenuti senza armi da fuoco, ma con l’utilizzo di mazze chiodate e sassi. Delhi e Pechino si accusano a vicenda di aver oltrepassato la frontiera provvisoria nei pressi della valle di Galwan, divisa tra il Ladakh indiano e la regione cinese dell’Aksai Chin. Lungo l’arco himalayano, i due Paesi condividono un confine di 3488 km, per lunghi tratti conteso e per il quale hanno combattuto una sanguinosa guerra nel 1962.
Mons. John Barwa, arcivescovo di Cuttack-Bhubaneswar (Orissa), ha espresso grande tristezza per la morte di Chandrakant Pradhan, il 28enne tribale cattolico morto il 15 giugno nei combattimenti tra le truppe indiane e cinesi sul confine himalayano. Nel 2014, egli era entrato nel 16° reggimento del Bihar. Il suo corpo è stato portato nella parrocchia di Raikia, distretto del Kandhamal, dove è stata celebrata una funzione in suo memoria.
“Conosco bene i genitori di Pradhan, dei devoti cattolici. Hanno fatto molti sacrifici per dare a i propri figli una buona educazione e crescerli nella fede”, racconta ad AsiaNews Dibya Paricha Singh, segretario di Giustizia e Pace dell’arcidiocesi di Cuttack-Bhubaneswar.
Con il suo stipendio da soldato, Pradhan contribuiva alla sussistenza della propria famiglia, soprattutto dei suoi due fratelli e di sua sorella.
I familiari di Pradhan hanno ricevuto la notizia della sua morte il 16 giugno: “Siamo devastatati ma anche orgogliosi di nostro figlio, che si è sacrificato per la patria”. Anche il primo ministro dell’Orissa, Naveen Patnaik, ha esaltato l’eroismo del giovane cattolico, come quello di Naib Subedar Nanduram Soren, un altro nativo dell’area, morto anch’egli durante gli scontri di frontiera con le forze cinesi.