07/05/2021, 14.23
INDIA
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Orissa, le vittime della persecuzione pregano col Papa per la fine della pandemia

di Purushottam Nayak

Jesinta Nayak, scampata alle violenze dei fondamentalisti indù: "Con l'intercessione della Madonna vinceremo anche questa prova". Oggi in tutta l'India la giornata di digiuno e preghiera contro il Covid-19 indetta dal cardinale Oswald Gracias, presidente della Conferenza episcopale.

Kandhamal (AsiaNews) - In India anche chi è già stato salvato da una prova terribile - quella della persecuzione - si unisce all'invito di Papa Francesco a pregare il Rosario per la fine della pandemia. Succede nel distretto di Kandhamal, nello Stato indiano dell'Orissa, teatro tra il 2007 e il 2008 delle più gravi violenze contro i cristiani ad opera dei fondamentalisti indù.

Jesinta Nayak, 40 anni, fu una delle vittime degli attacchi abbattutisi sul suo villaggio di Raikia. Ed è con lo sguardo di chi ha visto la mano del Signore proteggere la propria vita che guarda anche alla nuova prova. Racconta: “La preghiera è l'arma più potente che Dio mi ha dato. Ha la forza di vincere anche il coronavirus. Attraverso l'intercessione della Madonna possiamo sradicarlo dal mondo”.

Per oggi il cardinale Oswald Gracias, presidente della Conferenza episcopale indiana (Cbci), ha indetto una giornata nazionale di digiuno e preghiera per invocare da Dio la protezione dal Covid-19, in comunione con la campagna del Rosario nel tempo della pandemia lanciata per questo mese di maggio da Papa Francesco. Proprio nella chiesa del villaggio di Raikia, nel distretto di Kandhamal, i sacerdoti dell'arcidiocesi di Cuttack-Bhubaneswar hanno offerto l'Eucaristia con l'intenzione della vittoria sul coronavirus.

Anche Jesinta, insieme a suo padre Deboduto Nayak e a Sadhona Nayak, si sono inginocchiati in preghiera di fronte alla cappella di Nostra Signora della Carità, che era stata distrutta nella persecuzione, e hanno pregato con grande fiducia. Pradosh Chandra Nayak, vicario generale dell'arcidiocesi che ha presieduto la celebrazione, ha detto: "Dio non ci abbandona in questo tempo di prova. Egli è l'onnipotente. Il coronavirus non è nulla di fronte a Dio. Il nostro Signore è grande e la sua comprensione senza misura”.

L'arcidiocesi dell'Orissa ha già pianto due suoi sacerdoti a causa del Covid-19: il precedente vicario generale Prassana Pradhan e padre Bimal Nayak, un sacerdote dell'Indian Missionary Society. In India sono già più di 20 i sacerdoti, vescovi e arcivescovi caduti vittime della pandemia in questa seconda ondata che sta affliggendo il Paese. Il numero di casi e di morti è in continuo aumento.

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