Onu: Kuala Lumpur liberi i Rohingya rinchiusi nei centri di detenzione
Centinaia di rifugiati giunti nel 2015 durante la crisi migratoria sono detenuti senza che il loro futuro venga deciso. Richard Towle, rappresentante dell’Alto commissariato delle Nazioni unite per i rifugiati (Unhcr) in Malaysia, è intervenuto alla presentazione di una mostra fotografica sul dramma dei migranti, organizzata dall’Agence France-Presse.
Kuala Lumpur (AsiaNews) – I rifugiati Rohingya rinchiusi nei centri di detenzione in Malaysia devono essere liberati al più presto e la loro situazione deve essere presa in carico dai governi coinvolti. È l’appello rivolto a Kuala Lumpur da Richard Towle, rappresentante dell’Alto commissariato delle Nazioni unite per i rifugiati (Unhcr) nel Paese, che ha sottolineato come sia impossibile prendersi cura dei migranti finché questi sono in detenzione.
Towle è intervenuto alla presentazione di una mostra fotografica, organizzata in collaborazione con l’Agence France-Presse, con a tema la crisi migratoria che ha colpito il Golfo del Bengala e il mare delle Andamane nel maggio 2015. Oltre 3mila persone, in maggioranza provenienti dal Myanmar, insieme a lavoratori migranti del Bangladesh, sono state soccorse in mare al largo delle coste di Indonesia, Malaysia e Thailandia.
Un dramma acuito dal giro di vite imposto da Bangkok – vero e proprio crocevia della tratta – sul commercio di vite umane, dopo la scoperta di una fossa comune nei pressi del confine con la Malaysia in cui erano sepolti decine di Rohingya. La situazione era poi precipitata con la politica dei respingimenti adottata da Jakarta e Kuala Lumpur.
Secondo Towle, sono stati 371 i Rohingya ad essere accettati in Malaysia nel 2015, di cui solo 36 sono stati trasferiti nel Stati Uniti. Tutti gli altri sono ancora nei campi profughi. Secondo i dati dell’Unhcr sono più 53mila i Rohingya registrati come rifugiati in Malaysia. Questi sono una minoranza etnica di fede musulmana, non riconosciuta e mal sopportata in Myanmar. Migliaia di persone tentano la fuga ogni anno per sfuggire alle violenze che spesso scoppiano con la maggioranza buddista.
Il rappresentante dell’Unhcr in Malaysia ha aggiunto che sono più di 150mila i richiedenti asilo nel Paese e che Kuala Lumpur deve essere pronta a gestire nuovi arrivi. Quasi 140mila rifugiati sono provenienti dal Myanmar (compresa la minoranza Rohingya). Gli altri Paesi di provenienza sono Sri Lanka, Pakistan, Somalia, Siria, Iraq e Palestina.