Onu: Ad Aleppo i ribelli usano i civili come scudi umani. Forse ritorna l’accordo per l’evacuazione
La Commissione di inchiesta per la Siria afferma che i civili vengono bloccati dall’abbandonare la zona assediata e i ribelli si mescolano alla popolazione civile aumentando il rischio di essere uccisi o feriti. Scuole chiuse divenute depositi di armi. Armi piazzate vicino agli ospedali. Siria, Russia, Turchia, Iran pronti a un nuovo accordo per l’evacuazione di civili e ribelli dagli ultimi quartieri di Aleppo est non ancora conquistati.
Ginevra (AsiaNews/Agenzie) – La Commissione Onu di inchiesta sulla Siria ha affermato ieri sera di aver ricevuto denunce secondo cui i combattenti dell’opposizione ad Aleppo fermano i civili che vogliono fuggire usandoli come scudi umani.
In una dichiarazione la Commissione spiega che “i gruppi dell’opposizione… bloccano i civili dall’abbandonare [la città] e vi sono combattenti dell’opposizione che si mescolano con la popolazione civile aumentando così il rischio per i civili di essere uccisi o feriti”.
Nel documento vengono citati due gruppi in particolare: il Fateh al Sham (ex al Qaeda) e il potente Ahrar al Sham.
Nella dichiarazione la Commissione sottolinea anche di aver ricevuto denunce contro le forze pro-governo, accusate di “esecuzioni sommarie, arresti arbitrari, violente sparizioni e arruolamenti forzati”.
È forse la prima volta che un organismo Onu denuncia in modo esplicito le violenze di gruppi dei ribelli nei confronti dei civili di Aleppo est. Nelle scorse settimane molte testimonianze di fuggitivi da Aleppo est hanno denunciato l’uccisione di loro familiari perché avevano osato passare la frontiera verso l’ovest della città. Altri hanno dichiarato che i ribelli hanno chiuso le scuole e le hanno utilizzate come depositi di armi. Allo stesso modo hanno fatto con gli ospedali, piazzando armi nelle loro vicinanze.
La denuncia emerge proprio mentre Siria, Turchia, Russia e Iran cercano di trovare un accordo per l’evacuazione dei civili e dei ribelli dagli ultimi rimasugli di Aleppo est non ancora riconquistati dall’esercito di Assad. Secondo fonti militari siriane, l’accordo è stato ottenuto stamattina e si procederà ad evacuare anzitutto circa 200 fra civili e feriti.
Un accordo simile doveva essere messo in atto già ieri, ma è saltato con una rottura del cessate-il-fuoco dai due fronti. Fonti dei ribelli affermano che il regime siriano e gli alleati iraniani hanno cercato di legare la fine dell’assedio ad Aleppo est con la garanzia della fine dell’assedio a Fuaa e Kafraya, due villaggi a maggioranza sciita nella zona nord del Paese, sotto assedio da parte dei ribelli.
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