Onu, Usa, Lega araba per fermare la guerra di Gaza. Cresce il numero delle vittime
Gerusalemme (AsiaNews/Agenzie) - Il segretario dell'Onu Ban Ki-moon e il segretario di Stato Usa John Kerry sono oggi al Cairo per tentare di imbastire una tregua fra Israele e Hamas, dopo due settimane di combattimenti. Anche la Lega araba preme sui militanti islamici perché accettino un cessate-il-fuoco secondo una proposta egiziana.
Intento cresce, in modo sproporzionato, il numero delle vittime nei due campi. Stamane sono stati uccisi altri 16 palestinesi portando a 583 il numero dei morti dall'inizio del conflitto; la maggioranza sono donne, bambini, anziani. A questo si aggiungono più di 3mila feriti.
Stamane sono stati uccisi altri due soldati israeliani, portando a 29 le vittime di Israele, delle quali 27 sono soldati. I feriti sono centinaia.
Kerry sostiene il diritto di Israele a una "appropriata e legittima" operazione militare, ma si mostra preoccupato per il numero di vittime fra i palestinesi. Egli ha promesso 47milioni di dollari Usa da inviare a Gaza per "alleviare le crisi umanitarie più immediate".
Ban ha riaffermato l'urgenza di un cessate-il-fuoco immediato e senza condizione. Da una parte, egli dice, Israele ha diritto a difendersi, ma dall'altra occorre che venga tolto il bando da Gaza - in atto dal 2006 - "così che la gente non sia costretta a usare questo tipo di violenza per esprimere il loro malcontento".
Ieri un raid aereo israeliano ha colpito un ospedale a Gaza, uccidendo almeno cinque persone e ferendone 70. Le forze armate di Israele affermano di aver voluto colpire una rampa missilistica nelle "immediate vicinanze" dell'ospedale. Ma i dottori dell'ospedale denunciano che le bombe hanno colpito l'entrata dell'edificio, l'unità di cure intensive e alcune sale operatorie, facendo vittime fra gli stessi dottori.
Secondo i militari israeliani, "le vittime civili sono una tragica fatalità [dovuta al] brutale e sistematico sfruttamento di case, ospedali e moschee da parte di Hamas".
Il leader di Hamas a Gaza, Ismail Haniye, definendo "pazzo" il conflitto, ha ribadito che le condizioni per un cessate-il-fuoco sono la cancellazione totale del blocco e il rilascio dei prigionieri arrestati di recente nella West Bank.
Sporadiche violenze sono scoppiate anche nella West Bank, dove un palestinese che lanciava sassi contro un'auto dei soldati, è stato ucciso.
Nella notte sono avvenuti scontri anche a Gerusalemme est, dove gruppi di palestinesi hanno lanciato sassi e bottiglie molotov contro la polizia israeliana. Non si registrano vittime.