Oms: ancora ritardi di Pechino all’inchiesta internazionale sul Covid
Il governo cinese deve approvare la lista di esperti da inviare a Wuhan, epicentro della pandemia. Approvata dall’Onu a maggio, la missione doveva partire già in settembre. Cinesi accusati di ostacolare l’indagine.
Ginevra (AsiaNews/Agenzie) – L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) aspetta ancora il via libera di Pechino alla missione internazionale di esperti da inviare in Cina per indagare sull’origine della pandemia da coronavirus. Mike Ryan, direttore del programma di emergenza dell’organismo Onu, ha affermato il 5 ottobre che le autorità cinesi devono ancora approvare la lista dei partecipanti,
Lo scorso agosto due funzionari dell’Oms hanno lavorato con le autorità sanitarie cinesi per preparare la missione. Secondo quanto dichiarato dall’Oms in luglio, gli investigatori avrebbero dovuto raggiungere Wuhan (Hubei), considerata l’epicentro dell’infezione, poche settimane dopo tale incontro.
Un’inchiesta indipendente sull’origine della pandemia e sull’operato dell’organismo Onu durante la crisi era stata votata all’assemblea dell’Oms lo scorso maggio. Una risoluzione in questo senso era stata sostenuta dai 194 Stati membri dell’organizzazione. In essa si stabiliva che l’inchiesta dovesse avvenire “al più presto”.
Da molte parti si accusa la Cina di essere l’origine della pandemia e si critica il suo governo per aver taciuto per settimane l’emergenza sanitaria e la trasmissione del Covid-19 da uomo a uomo. Il presidente Usa Donald Trump afferma che il Covid-19 proviene da un laboratorio di virologia a Wuhan, probabilmente impegnato nello studio di guerre batteriologiche, un’accusa che la Cina smentisce in modo categorico. Il governo cinese ha ostacolato da subito lo svolgimento dell’inchiesta, che considera un tentativo d’incolparla per lo scoppio della crisi pandemica.
Analisti sostengono che la legittimità dell’indagine internazionale dipenderà dalla composizione del team investigativo e dal modo in cui essa sarà condotta. Per molti governi, l’Oms ha coperto le colpe di Pechino nelle prime fasi della pandemia; critiche molto pesanti vengono ancora rivolte al suo direttore generale, Tedros Adhanom Ghebreyesus, definito “un pupazzo” della Cina per essersi sottomesso e aver approvato i suoi silenzi.