Oltre 700mila ai funerali di Rabbi Ovadia Yosef, padre spirituale del partito Shas
Gerusalemme (AsiaNews) - Più di 700mila persone hanno preso parte ieri sera ai funerali del rabbino sefardita Ovadia Yosef, definito dal premier Netanyahu "una delle persone più sagge della nostra generazione".
La bara di Yosef, attorniata da migliaia di ebrei ortodossi vestiti di nero, ha impiegato quasi quattro ore a raggiungere il cimitero. Secondo il Centro di statistiche, almeno un ebreo su 10 ha partecipato al suo funerale.
Ovadia Yosef, 93 anni, era nato a Baghdad nel 1920. A 4 anni si trasferito con la sua famiglia a Gerusalemme. Per le sue origini e con le sue permanenze al Cairo (1947-1950), egli è divenuto una delle più alte espressioni dell'ebraismo sefardita, che raccoglie gli ebrei originariamente scacciati dalla Spagna nel 1492 e diffusisi nel Nordafrica e in Medio Oriente. Dal 1973 al 1983 egli è rabbino capo sefardita di Israele (una carica governativa). A differenza dell'altro ramo dell'ebraismo, l'askenazita, i sefarditi non sono critici verso lo Stato di Israele, la cui origine dal sionismo era giudicata da esso come "atea". Anzi, Yosef è stato fra coloro che giustificavano con motivazioni religiose l'esistenza dello Stato israeliano.
La sua grandezza è anzitutto basata sulla sua conoscenza della Torà e sulle sue applicazioni rabbiniche, che hanno ispirato molti studiosi. Ma la sua fama è legata soprattutto all'essere fra gli ispiratori e il "padre spirituale" del partito Shas, che fondato nel 1984 era insieme un partito religioso ed etnico, che radunava la popolazione sefardita, di origine medio-orientale, che non trovava molte espressioni nella vita politica e sociale israeliana.
Secondo alcuni, Yosef è stato fra coloro che hanno trasformato Israele da Stato laico nazionalista a Stato nazionalista e religioso, molto simile ai Paesi islamici che lo circondano.
Nel '99 lo Shas è divenuto il terzo partito nella Knesset e da allora è divenuto importante per formare ogni alleanza governativa. Ovadia Yosef è divenuto invece la personalità a cui tutti i politici di Israele si rivolgevano per far crescere la loro carriera.
Nel tentativo di mettere insieme religiosità e pragmatismo, Rabbi Yosef ha mostrato duttilità, ma anche durezza.
Negli anni '90, egli ha decretato che era lecito scambiare terra con i palestinesi in cambio della pace, per poi tornare a posizioni più dure in seguito, dopo la seconda intifada nel 2000.
Quando nel 2005 l'allora premier Ariel Sharon ha programmato il ritiro unilaterale da Gaza, Yosef ha detto: "Dio lo colpirà con un colpo e morirà; egli dormirà e on sarà sveglio". In seguito Sharon è stato colpito da un ictus e rimane ancora adesso in coma. Nel 2009 Rabbi Yosef ha maledetto l'allora presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad, sperando che cadesse malato. Nel 2009, alla visita di Benedetto XVI in Terra Santa, egli ha proibito a tutti i membri dello Shas di essere presenti agli incontri col pontefice per non cadere nel peccato di "idolatria".
In compenso, molti suoi giudizi rabbinici sono serviti a colpire oppositori politici o a salvare personaggi dello Shas, accusati di corruzione.
Al presente, lo Shas, con 11 seggi, è all'opposizione, dopo circa 30 anni di governo. Il punto principale del loro programma è sempre stato quello di garantire fondi pubblici alle scuole religiose, anche se molti in Israele le criticano perché esse non preparano le nuove generazioni alla modernità.
La domanda che tutti si fanno è chi sarà il suo successore? Uno dei suoi figli, David, al funerale del padre ha detto: "Tu eri il Mosè della nostra generazione, padre, a chi porremo domande? Con chi parleremo?".
Intanto, l'estate scorsa, un altro figlio di Ovadia, Yitzhak Yosef, è divenuto rabbino capo dei sefarditi d'Israele.
05/01/2006