Oltre 3 mila sacerdoti per il primo Congresso nazionale del clero
Manila (AsiaNews) "Per la prima volta numerosi sacerdoti filippini si riuniranno per un incontro dedicato a loro". Con queste parole mons. Gaudencio Rosales, arcivescovo di Manila, ha annunciato il Primo Congresso nazionale dei sacerdoti, promosso dalla Conferenza episcopale filippina, in programma dal 5 al 9 luglio a Manila. Il presidente del comitato del Congresso, Tita de Villa, ha dichiarato che si sono già iscritti 3659 sacerdoti e 90 vescovi da 86 diocesi, vicariati e prelature, superando le previsioni degli organizzatori. Ben 2500 famiglie di Manila hanno già offerto la propria disponibilità ad ospitare in modo gratuito i sacerdoti in occasione del Congresso.
Durante il congresso - dal titolo "Un clero rinnovato, una chiesa rinnovata, un paese rinnovato" - sono previste due giornate di ritiro spirituale, relazioni e dibatti pastorali e teologici sul sacerdozio, in particolare sulla crisi delle vocazioni. Il passo biblico "Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto" (Gv 19,37) guiderà la riflessione dei partecipanti.
La chiesa filippina assiste in questo periodo ad una diminuzione delle vocazioni sacerdotali, nelle città: ad esempio, dei 180 seminaristi del San Carlo Seminary di Makati, solo 30 provengono dall'arcidiocesi di Manila. Tra i 200 preti che operano nelle 92 parrocchie della capitale, un terzo andrà in pensione entro 5 anni.
L'importanza del Congresso, secondo mons. Rosales, sta nell'affrontare il tema della formazione dei sacerdoti. Purtroppo ci sono preti che guardano al sacerdozio come possibilità per fare carriera. "Il sacerdozio non è carriera né una professione" ha rimarcato mons. Rosales. "È una vocazione. Non è la chiamata del prete né della famiglia, ma di Dio, attraverso la Chiesa". "La formazione al sacerdozio è fondamentale. Bisogna purificare il pensiero dei giovani prima che vengano ordinati. Ma non c'è seminario al mondo che può fare questo" ha concluso mons. Rosales. "Deve farlo la persona stessa". (SE)