17/10/2022, 13.08
FILIPPINE
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Oggi a Manila una marcia per il diritto al cibo

di Stefano Vecchia

Ambientalisti e lavoratori si sono radunati vicino al ministero dell'Agricoltura, gestito dal presidente Ferdinand Marcos Jr. Le Filippine continuano a essere uno dei Paesi più esposti all’insicurezza alimentare a causa dei cambiamenti climatici. Caritas: "Serve un programma di sussidi che non pesi sui coltivatori".

Manila (AsiaNews) – Le organizzazioni ambientaliste, dei coltivatori e dei lavoratori delle Filippine oggi hanno organizzato una marcia che ha percorso le strade della capitale per concentrarsi nei pressi del ministero dell’Agricoltura. I partecipanti hanno sollecitato il presidente Ferdinand Marcos Jr, in carica dal 30 giugno scorso e che ha tenuto per sé la delega all’Agricoltura, di considerare prioritario “il diritto delle persone al cibo”.

Le Filippine continuano a essere uno dei Paesi più esposti all’insicurezza alimentare: secondo dati governativi, 20 milioni di persone (su un totale di 110) vivono in condizioni di povertà e in occasione della Giornata mondiale dell’alimentazione è arrivato dalla Fao l’appello a “non lasciare nessuno indietro” nell’attuale contesto globale in cui decine di milioni di individui sono già tornati o rischiano di tornare a una condizione di carenza alimentare a causa di pandemie, conflitti, cambiamenti climatici e prezzi in aumento. In base ai dati Onu rischiano di peggiorare le condizioni di vita di 3,1 miliardi di persone che già non sono in grado di alimentarsi correttamente.

Nelle Filippine l’emergenza riguarda soprattutto - ora e in prospettiva - l’imprevedibilità climatica e il repentino alternarsi di siccità e alluvioni. Solo il tifone Noru, che a settembre ha devastato vaste aree del Paese, ha portato a una perdita di derrate alimentari per oltre 158mila tonnellate e messo in ginocchio 110mila coltivatori e pescatori in settori da cui dipende direttamente il 40% della popolazione. Prima della fine della stagione delle piogge sono previsti almeno altri nove eventi estremi, che potrebbero minare le possibilità di intervento governativo. Per i coltivatori colpiti dal Noru Manila ha previsto la distribuzione di sementi per circa 3,5 milioni di dollari e un finanziamento pro-capite per un massimo di 500 dollari restituibili senza interessi.

Troppo poco e soprattutto troppo tardi, segnalano le organizzazioni degli agricoltori che hanno chiesto interventi immediati.

A sollecitare un’azione più incisiva che “rafforzi gli agricoltori e non gli imprenditori” è anche p. Antonio Labiao Jr., segretario esecutivo di Caritas Filippine, per il quale il governo dovrebbe modificare l’attuale piano di intervento indirizzando le risorse allo sviluppo di un programma di sussidi governativi in modo che i premi dell’assicurazione non pesino sugli agricoltori. Per questo, sottolinea il sacerdote, la priorità dovrebbe essere di distinguere con chiarezza coltivatori da possidenti per evitare sprechi di risorse e abusi, e “anziché affidarsi all’importazione” di “rafforzare la produzione locale e acquistare generi alimentari da produttori del luogo”.

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