13/08/2012, 00.00
INDIA
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Nuovo superiore della Società del Pilar: Le urgenze della missione ad gentes e della nuova evangelizzazione

di Nirmala Carvalho
P.Francis Carvalho, 65 anni, è stato eletto superiore lo scorso 11 agosto. Le priorità del suo istituto sono portare il Vangelo in luoghi non ancora raggiunti da Cristo, come l'Asia e l'Africa. Ma anche impegnarsi per rafforzare la fede degli indifferenti, soprattutto in occidente. Essere sempre a servizio del papa. L'amicizia con i missionari del PIME.

Mumbai (AsiaNews) - P. Francis Carvalho, 65 anni, è il nuovo superiore della società di san Francesco Saverio, la prima congregazione missionaria indiana, conosciuta familiarmente come Società del Pilar. Eletto lo scorso 11 agosto al capitolo generale dell'istituto, p. Carvalho (a sin. nella foto), grande amico del Pime da lungo tempo, afferma che la missione ad gentes e la nuova evangelizzazione sono le priorità attuali della sua comunità.

P. Carvalho, di Uguem-Sanguem, è il primo superiore ad essere eletto dopo che l'istituto è divenuto di diritto pontificio. Lo scorso 27 giugno egli ha ricevuto il dottorato in diritto canonico all'università Gregoriana (Roma). In precedenza egli ha studiato antropologia culturale a Londra ed ha vissuto per diversi anni nelle Andamane e Nicobar, proprio durante lo tsunami del 2004 e nel periodo seguente. Egli è stato anche vicario generale del suo istituto e maestro dei novizi per i seminaristi del Pilar.

In un'intervista con AsiaNews, p. Carvalho spiega l'animo e la visione del suo istituto, al servizio del Vangelo e del papa.

"Il compito del nostro istituto - egli spiega -  è di essere missionari pionieri fra coloro che non conoscono Cristo e quelli che sono divenuti indifferenti a Lui. In linea con la chiamata fatta dal papa alla nuova evangelizzazione e all'Anno della fede, il nostro capitolo generale ha tentato di studiare nuove strategie e nuovi obbiettivi, sempre tenendo in mente la profezia di papa Leone XIII. I tuoi figli [dell'India] saranno ministri di salvezza. Per questo, noi vogliamo vivere come missionari indiani, disponibili ad andare ovunque il Santo Padre voglia inviarci".

"Essendo missionari pionieri - precisa - vorremmo andare in luoghi non ancora raggiunti da Cristo perché la missione ad gentes è la nostra prima chiamata. Le nostre preferenze e priorità sono anzitutto l'Asia e poi l'Africa. Ma siamo al servizio del papa e andiamo dovunque lui voglia".

P. Carvalho definisce "immensi doni" la nuova evangelizzazione e l'Anno della Fede che Benedetto XVI inaugurerà in ottobre. "Come missionari - aggiunge - non possiamo mai dire di aver fatto abbastanza. La Parola di Dio giunge e ci dà energia per potenziare le nostre vite, aprendo nuovi orizzonti. La Società del Pilar è impegnata in modo attivo nella nuova evangelizzazione con alcune comunità nella diocesi di Albano (Roma), due comunità in Germania, una in Austria, una a Londra (con la cappellania dei goanesi), una a Chicago. Abbiamo ricevuto pure molti inviti da vescovi dell'occidente, ma preferiamo andare in luoghi per i quali il papa trova difficile trovare altri missionari. La Società del Pilar è al servizio del Santo Padre".

"L'appello del papa all'Anno della fede serve per rafforzare la fede - dove sta perdendo terreno - e per diffonderla e proclamarla in luoghi non ancora raggiunti da essa. I missionari del Pilar sono in linea con la chiamata del pontefice: siamo in luoghi dove Cristo non è stato proclamato, ma anche in posti dove la gente è disinteressata al Signore. Comunque, la nostra missione di pionieri ha anche elementi geografici e tende a trovare anche nuovi metodi di evangelizzazione".

Un ultimo pensiero di p. Carvalho è verso i missionari del Pime (Pontificio Istituto Missioni Estere), ai quali lo lega una lunga amicizia. "Non ho parole sufficienti -  afferma  - per esprimere tutta la mia gratitudine ai padri del PIME per la loro generosità: mi hanno offerto una borsa di studio e la loro calda ospitalità nella casa generalizia di Roma, durante i miei studi di diritto canonico. Il mio superiore poi, mi ha pure concesso di essere direttore spirituale dei seminaristi del PIME a Pune. Terrò sempre come un tesoro prezioso l'esperienza che ho fatto a Roma, alla casa generalizia del PIME, dove ho incontrato missionari pieni di esperienza e dedizione, provenienti da tutto il mondo. Ogni volta che arrivavano a Roma, a incontrare il loro superiore, essi raccontavano la loro ricca e variegata esperienza. Ascoltare loro mi ha arricchito, ravvivato e rafforzato".

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