Nuove proteste di primavera in Russia e Bielorussia
Lanciata sui social la campagna “Libertà per Naval’nyj!”. Quando si arriva a 500mila adesione, si partirà con le proteste pacifiche. All’oppositore di Putin in prigione non è permesso di incontrare i suoi avvocati e soffre di dolori non curati. In Bielorussia, oggi ricomincian le manifestazioni. Svetlana Tikhanovskaja: Dobbiamo prenderci la responsabilità della vittoria.
Mosca (AsiaNews) - Col motto Svobodu Naval’nomu! (“Libertà per Naval’nyj!”) i sostenitori di Aleksej Naval’nyj hanno annunciato due giorni fa l’inizio della campagna per la sua liberazione. Khartija-97 riferisce che tale campagne è anche una preparazione a manifestazioni di massa in tutto il Paese. La data sarà stabilita solo quando sul sito della campagna free.navalny.com, almeno 500 mila persone avranno dichiarato la propria volontà di prendere parte ad esse. Secondo gli organizzatori, “se centinaia di migliaia di persone escono fuori per proteste pacifiche, sarà impossibile ignorare le loro richieste”.
Sul sito si afferma che il presidente della Russia Vladimir Putin “ha cercato di uccidere Naval’nyj”, e quando questi è sopravvissuto, Putin “lo ha gettato in carcere”. Secondo dw.com, nelle prime 24 ore hanno risposto all’appello circa 180 mila persone, al ritmo di 5mila adesioni all’ora, segnando sulla carta interattiva del sito la posizione geografica della propria abitazione. Queste cifre sono state anche comunicate con entusiasmo dal coordinatore dei gruppi di Naval’nyj, Leonid Volkov, a Otkrytye media, specificando che il sito della campagna riesce a resistere agli attacchi cibernetici (circa il 4% degli accessi, subito eliminati). Secondo Volkov “non è pericoloso comunicare il luogo della propria abitazione, perché in ogni casa ci sono dei sostenitori di Naval’nyj”. Ad ogni modo, sul sito ci sono anche opzioni che permettono di comunicare soltanto il cortile, la via o la città dei sottoscrittori.
Secondo i calcoli degli organizzatori, nelle grandi città circa il 20% è a favore di Naval’nyj. La carta geografica permette di segnalarsi anche dentro il Cremlino, e chi non ha segnato il luogo è stato registrato sulla piazza Rossa. Come ha spiegato Volkov, le nuove proteste saranno “completamente diverse” da quelle dei mesi precedenti, e “non sarà possibile disperderle”. La preparazione sarà lunga e accurata e durerà diverse settimane.
Intanto, secondo il racconto su Telegram dello stesso Volkov, Aleksej Naval’nyj comincia a sentire il peso della detenzione e a “sentirsi sempre peggio” perché non gli è permesso di incontrare i suoi avvocati. Anche la condizione fisica peggiora, con dolori alla schiena e alle gambe, senza quasi la possibilità di ricevere antidolorifici (due pastiglie di Ibuprofen in 10 giorni). I suoi avvocati, Olga Mikhailova e Vadim Kobzev, sono rimasti tutta la giornata di ieri davanti all’ingresso del lager, senza la possibilità di entrare. Secondo Volkov, Naval’nyj sarebbe stato trasferito nell’ospedale del campo, ma la dirigenza del lager non vuole farlo sapere.
Anche la leader dell’opposizione bielorussa in esilio, la ex-candidata presidenziale Svetlana Tikhanovskaja, si è rivolta ai bielorussi alla vigilia delle proteste pianificate per oggi 25 marzo, chiamato Den Voli (“il giorno della libertà”), in concomitanza della data storica dell’indipendenza della Bielorussia nel 1918. “Noi a volte ci accusiamo di non fare abbastanza – ha detto la Tikhanovskaja - ma in questi momenti io penso che un anno fa non avremmo mai pensato di poter vincere. E non ci diciamo abbastanza l’un l’altro che in questi mesi abbiamo fatto per la nostra nazione più che in tutti i 26 anni precedenti, quindi prendiamoci la responsabilità di arrivare fino in fondo. Dobbiamo prenderci la responsabilità della vittoria”. Il coordinatore del Consiglio di Opposizione in Bielorussia, Pavel Latuško, ha rinnovato a sua volta l’invito a scendere in piazza, per iniziare una “primavera di proteste”.
Intanto i rappresentanti del partito di Putin, “Russia Unita”, stanno approntando nuove strategie per impedire le candidature degli uomini sostenuti da Naval’nyj con il “voto utile”. Oltre al blocco di chiunque sia stato fermato nelle manifestazioni di protesta, verranno avanzate candidature alternative di persone al di fuori di ogni schieramento, in realtà assunte appositamente dai putiniani. Così è avvenuto il 21 marzo scorso a Varlamovo, un paese della provincia di Ekaterinburg sugli Urali, e in altre località minori, dove i “candidati liberi” confondono gli elettori, spinti a votare contro il partito al potere, senza accorgersi di fare comunque il suo gioco.
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