Nunzio in Giappone: Coinvolgere i giovani per sconfiggere il riscaldamento globale
Tokyo (AsiaNews) – La chiave per un vero cambio di passo nella questione del riscaldamento globale “è coinvolgere i giovani. Loro sono il futuro, e devono avere più coscienza del problema. Ecco perché vogliamo trovare ogni strada per coinvolgerli”. Lo dice ad AsiaNews mons. Joseph Chennath, nunzio apostolico in Giappone. Il riferimento del rappresentante della Santa Sede è al simposio organizzato dalla Sophia University, roccaforte dell’istruzione cattolica nel Paese, per il prossimo 4 dicembre.
Il cambiamento climatico, recita l’invito, “è una realtà vivente. Rispondere alle sfide complesse di questo cambiamento richiede visione e impegno da parte dei leader mondiali. L’enciclica Laudato Sì fornsice alla comunità globale una strada per un futuro sostenibile per tutti. Ecco perché abbiamo invitato gli esperti di politiche ambientali, per unirsi agli studenti e ai professori e condividere le prospettive per la prossima agenda”. La lista dei relatori prevede infatti, oltre allo stesso Nunzio, diversi nomi di livello: fra questi anche p. Patxi Alvarez, Segretario per la giustizia sociale e l’ambiente alla Curia generale dei gesuiti a Roma.
"Ritengo, dice ad AsiaNews mons. Chennoth, che il Giappone sia molto interessato a risolvere la questione climatica e del riscaldamento globale. Stanno lavorando su questo problema e vogliono collaborare il più possibile con il resto del mondo. Anche la Chiesa nipponica è impegnata sul tema, ecco perché organizziamo questo simposio”. Lo scopo principale, riprende il Nunzio, “è sensibilizzare i giovani su questo tema. Sono i giovani che devono avere più coscienza del problema, e sono loro che devono partecipare in maniera attiva ai vari lavori”.
Da un punto di vista più generale, secondo mons. Chennoth è positivo anche l’impegno di Tokyo per contrastare la denatalità nel Sol Levante: “Il governo sta facendo molto per aumentare la popolazione, anche portando avanti una politica sociale favorevole alle nuove nascite. È un processo che ha bisogno di molto tempo, ma l’esecutivo ne è conscio”. Anche per questo, la Chiesa cattolica giapponese “deve impegnarsi con lo stesso vigore ed entusiasmo dei martiri e dei cristiani nascosti, che per più di 200 anni hanno mantenuto la fede nonostante le persecuzioni. Dobbiamo partire da loro per rinnovarci”.