Nucleare: in attesa dei colloqui Washington cancella parte delle sanzioni a Teheran
Nel fine settimana in programma a Vienna il nuovo round di negoziati indiretti fra le parti. Il provvedimento riguarda tre ex funzionari di governo e due compagnie legate al petrolio della Repubblica islamica. Portavoce Usa: gesto “conciliatorio” alla vigilia degli incontri, pronti “a essere ragionevoli” sulle sanzioni.
Teheran (AsiaNews/Agenzie) - Gli Stati Uniti hanno cancellato parte delle sanzioni economiche all’Iran. Il provvedimento riguarda tre ex funzionari di governo e due compagnie legate al petrolio; arriva alla vigilia del nuovo round di negoziati indiretti fra Teheran e Washington a Vienna sul nucleare (Jcpoa), in programma nel fine settimana,
Fonti della Casa Bianca parlano di gesto “conciliatorio” a poche ore da un incontro che potrebbe sancire il pieno ritorno Usa al patto siglato nel 2015 da Barack Obama e sconfessato tre anni più tardi dal suo successore Donald Trump.
L’amministrazione Biden resta cauta e invita a non dare troppa importanza alla decisione. Anche perché, in contemporanea, sono state disposte misure punitive verso un gruppo di persone e attività che fanno capo a Sa’id Ahmad Muhammad al-Jamal, per il sostegno fornito ai ribelli Houthi nella sanguinosa guerra in atto da tempo con il governo filo-saudita nello Yemen. Le sanzioni revocate ieri colpivano ex funzionari e società “coinvolte nell’acquisto, vendita, trasporto o commercializzazione di prodotti petrolchimici iraniani”.
Ned Price, portavoce del Dipartimento di Stato, sottolinea che “non vi sono legami” fra le sanzioni e i colloqui con le potenze mondiali e la Repubblica islamica. “Quello che vogliamo dire all’Iran - aggiunge - è che vogliamo essere ragionevoli. Quando le sanzioni non sono più giustificate, siamo pronti a revocarle, ma quando sono giustificate, siamo pronti a imporle”.
Intanto l’attenzione della diplomazia internazionale è puntata su Vienna, dove sta per iniziare il sesto round di colloqui indiretti fra Usa e Iran. Nell’ultimo biennio Teheran ha violato in maniera progressiva i termini del patto, allentando le restrizioni sulle attività nucleari. I primi passi risalgono al 2019, in risposta al ritiro nel maggio 2018 di Trump dal Jcpoa e alla reintroduzione delle più dure sanzioni della storia, che hanno determinato un crollo dell’economia iraniana.
Il 18 giugno in Iran si svolgeranno le elezioni presidenziali, che archivieranno l’era del moderato Hassan Rouhani per condurre al potere un ultra-conservatore. Un cambiamento che potrebbe influire anche su tempi, modi e risultati dei colloqui sul nucleare.
24/03/2021 11:27
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