Nonostante le sanzioni Usa, Teheran e Baghdad rafforzano il commercio bilaterale
L’obiettivo fissato nell’incontro fra Rouhani e Salih è passare dagli attuali 12 miliardi a un volume complessivo di 20 miliardi. L’Iraq è il secondo principale partner commerciale dell’Iran dopo la Cina. Il neo presidente irakeno lancia l’idea di un “nuovo sistema regionale”.
Teheran (AsiaNews/Agenzie) - Iran e Iraq intendono rafforzare “in modo significativo” il commercio bilaterale, nonostante le sanzioni statunitensi contro la Repubblica islamica che mirano, fra le altre cose, all’azzeramento dell’esportazione di petrolio. In base alle misure restrittive volute dalla Casa Bianca, le nazioni che fanno affari con Teheran senza il consenso di Washington rischiano una sanzione. Tuttavia, il presidente iraniano Hassan Rouhani ha lanciato la sfida promettendo che il volume di affari complessivo con Baghdad passerà dagli attuali 12 a 20 miliardi di dollari.
Le affermazioni di Rouhani giungono al termine dell’incontro, che si è tenuto nei giorni scorsi a Teheran, con l’omologo irakeno Barham Salih. Dal 2003, in seguito all’invasione Usa che ha determinato la cacciata dell’ex raìs Saddam Hussein, la Repubblica islamica ha rafforzato “in modo considerevole” la propria influenza a Baghdad.
Del resto l’Iraq è il secondo più importante mercato dopo la Cina per i prodotti iraniani: non solo petrolio ma cibo, prodotti agricoli, forniture elettriche e gas naturale. “Grazie agli sforzi bilaterali - ha dichiarato Rouhani - possiamo aumentare le stime [del commercio] fino a toccare quota 20 miliardi nel futuro prossimo”.
A maggio la Casa Bianca ha ordinato il ritiro dall’accordo nucleare (Jcpoa) voluto dal predecessore Barack Obama, introducendo le più dure sanzioni della storia contro Teheran. Una decisione che ha provocato un significativo calo nell’economia iraniana - confermato da studi del Fondo monetario internazionale (Fmi) - e un crollo nelle vendite di petrolio, obiettivo della seconda parte delle sanzioni in vigore dal 5 novembre.
Commentando l’incontro con l’omologo irakeno, il presidente iraniano ha spiegato che l’obiettivo è aumentare il dato relativo alle forniture elettriche, la produzione e l’esportazione di petrolio (il nodo cruciale delle sanzioni Usa) e la creazione di un’area di libero scambio lungo il confine. A questo si aggiunge il progetto di migliorare i trasporti e i collegamenti via terra fra i due Paesi.
Salih - che ha incontrato anche il grande ayatollah Ali Khamenei - ha suggerito la nascita di un “nuovo sistema regionale” che includa le due nazioni, basato sulla “integrità politica, gli interessi nazionali e la cooperazione fra nazioni e governo”.
11/07/2018 10:07