Non c'è il limbo per i bambini morti senza battesimo
Città del Vaticano (AsiaNews) Non è "essenziale, né necessaria", anzi "può essere abbandonata senza problemi di fede" l'idea del limbo, come luogo al quale sono destinate le anime dei bambini morti senza battesimo. E' la conclusione alla quale è arrivata la Commissione teologica internazionale, riunitasi a Roma dal 2 ottobre ad oggi, che aveva all'ordine del giorno anche la questione del limbo.
I membri della Commissione, che stamattina hanno concelebrato la messa con Benedetto XVI nella cappella Redemptoris Mater, sostengono di non voler "rompere la grande tradizione di fede", ma solo "eliminare l'uso di immagini e metafore che non tengono adeguato conto della ricchezza del messaggio di speranza portatoci da Gesù Cristo". Le conclusioni della Commissione, organismo solo consultivo, che saranno espresse in un documento, sono state spiegate mons. Bruno Forte, teologo che papa Ratzinger ha promosso vescovo di Chieti-Vasto ad I Media. A suo avviso non si tratta di cambiare la dottrina sul peccato originale. "Il Peccato originale ha detto è una realtà che realmente segna la fragilità della condizione umana" ed il battesimo è necessario per rimuoverlo. Ma, nel caso di un bambino che non è stato battezzato, senza alcuna sua colpa, "dovrebbe apparire che il potere salvifico di Cristo dovrebbe prevalere sul potere del peccato".
Il concetto di Limbo, peraltro, non ha mai avuto una definizione magisteriale da parte della Chiesa, ma è, in certo senso, una "creazione" teologica. E già nel 1984 l'allora card. Ratzinger aveva espresso il suo "parere personale" che il concetto di limbo aveva perso il suo valore pastorale. Neppure il Catechismo della Chiesa cattolica dà una definizione di tale "luogo" e preferisce affidare le anime dei bimbi non battezzati alla misericordia di Dio.
Mons. Forte ha infine voluto sottolineare il fatto che la Commissione teologica non quindi ha introdotto alcun cambiamento alla dottrina cattolica, rassicurando coloro che potrebbero essere preoccupati da una "discontinuità". In realtà la Commissione, nel suo futuro documento, presenterà con grande chiarezza le questioni dottrinali che in passato hanno spinto i teologi d ipotizzare l'esistenza del limbo e i motivi che consentono di "mettere da parte certe formulazioni, senza compromettere in alcun modo la fede della Chiesa".
29/04/2019 12:27
11/10/2019 08:00