Nomine dei vescovi in Tamil Nadu, i dalit incontrano il nunzio
Rinnovata la richiesta che il nuovo arcivescovo di Pondicherry-Cuddalore provenga dal gruppo dei “fuori casta” che rappresentano la stragrande maggioranza dei fedeli. Su 18 diocesi del Tamil Nadu una sola ha un vescovo dalit.
Chennai (AsiaNews) - Una delegazione del Dalit Christian Liberation Movement ha incontrato ieri a Vellore il nunzio apostolico in India, mons. Leopoldo Girelli. Al centro dell’incontro le tensioni intorno alla questione della nomina dei vescovi in Tamil Nadu, che secondo questi gruppi di fedeli resterebbero legate alla discriminazione tra le caste, escludendo dall’episcopato sacerdoti provenienti dalle comunità dalit. In particolare la recente nomina del nuovo vescovo di Salem è stata accompagnata da proteste pubbliche.
La delegazione - guidata dal presidente Mary John - ha consegnato al nunzio un memorandum in cui il Dalit Christian Liberation Movement ribadisce le proprie richieste: innanzi tutto che venga scelto un dalit come nuovo arcivescovo di Pondicherry-Cuddalore, sede attualmente vacante. Fino ad oggi, infatti, nessun “fuori casta” è mai diventato arcivescovo nonostante in questa arcidiocesi rappresentino ampiamente il gruppo maggioritario tra i cattolici. Inoltre anche per le nomine delle altre diocesi del Tamil Nadu attualmente senza un vescovo viene chiesto che sia data un’equa rappresentanza ai cattolici dalit che rappresentano il 70% dei fedeli in questo Stato indiano. Attualmente su 18 diocesi una sola ha un vescovo proveniente da questo gruppo sociale.
“Riceviamo lo stesso battesimo - si legge nel memorandum consegnato a mons. Girelli - recitiamo le stesse preghiere e il rosario, siamo uniti nella stessa Eucaristia, riceviamo gli stessi sacramenti. Ma quando si tratta di nominare un vescovo veniamo guardati in maniera diversa ed esclusi con cura. Non capiamo come lo Spirito Santo e la grazia di Dio possano operare in questo modo”.