No dell'OIC al Consiglio per i diritti umani sulla "protezione contro la discriminazione sessuale”
L'Organizzazione per la cooperazione islamica afferma che la nozione di orientamento sessuale è estranea alle norme e ai principi internazionali sui diritti umani e che è contraria agli insegnamenti fondamentali non solo dell’Islam, ma anche di molti altri gruppi religiosi e culturali.
Jeddah (AsiaNews/Agenzie) - L'Organizzazione per la cooperazione islamica (OIC) (nella foto) ha decisamente respinto la risoluzione sulla "protezione contro la discriminazione e la violenza basata sull'orientamento sessuale e l'identità di genere" adottata nel corso dell’appena conclusa 32ma sessione del Consiglio per i diritti umani.
Il segretario generale dell’OIC, Iyad Ameen Madani, ha motivato la presa di posizione dell’Organizzazione riaffermando che, a suo giudizio, la nozione di orientamento sessuale è estranea alle norme e ai principi internazionali sui diritti umani e che è contraria agli insegnamenti fondamentali non solo dell’Islam, ma anche di molti altri gruppi religiosi e culturali.
Nel riaffermare il forte impegno dell’OIC a combattere tutte le forme di violenza e discriminazione contro qualsiasi persona o gruppo, Madani ha sostenuto che premere per l'adozione di tale risoluzione, in particolare l'istituzione di un esperto indipendente per promuovere e tutelare quell’obiettivo, è come imporre un insieme di valori e preferenze al resto del mondo ed è in contrasto con i fondamenti dei diritti umani universali che chiedono rispetto delle diversità, nazionali e regionali e dei diversi contesti storici, culturali e religiosi; come chiaramente indicato in vari documenti internazionali sui diritti umani.
Madani ha anche espresso apprezzamento per il lavoro svolto dal gruppo degli ambasciatori dell’OIC a Ginevra che ha guidato l'opposizione contro questa risoluzione e ha spiegato la non rilevanza di quel tema sul discorso internazionale dei diritti umani.