Nevica di nuovo, ed è subito emergenza
Pechino (AsiaNews/Agenzie) – Cade di nuovo la neve nello Yunnan e metà provincia si blocca. Intanto nelle zone colpite permangono conseguenze pesanti per la recente emergenza. Alcuni metereologi cinesi affermano che il sistema di previsioni del tempo e la strumentazione sono "indietro di 10 anni" rispetto al resto del mondo. Questo spiega l'incapacità nelle scorse settimane di prevedere le grandi nevicate soprattutto nelle regioni montagnose e le difficoltàdi questi giorni.
Yunnan. Sull’industriale Qujing, seconda città dello Yunnan con 5,5 milioni di abitanti, una nevicata “anomala” è caduta il 12 febbraio e ha proseguito per giorni. Il ghiaccio ha coperto il 90% dell’area e sono state danneggiate almeno 20 importanti linee elettriche. Le neve ha colpito i trasporti ferroviari e ieri circa 30mila persone erano in attesa alla stazione. Bloccati circa 14mila chilometri di strade nella provincia e cancellati 800 viaggi di lunga distanza in autobus. Le autorità hanno inviato cibo e acqua ai passeggeri degli oltre 20 mila veicoli bloccati nel traffico e offerto a molti di ripararsi negli edifici pubblici lungo le strade. Per i problemi nei trasporti manca il carbone per la centrale elettrica della città, che fornisce il 56% dell’energia per la provincia di 45 milioni di persone. Ieri oltre 2 milioni di abitanti della città e dintorni sono stati senza elettricità.
Guangdong. Intanto a Shaoguan (Guangdong settentrionale), fonti locali riferiscono che le oltre 600 tonnellate di sale industriale sparse nelle scorse settimane per sciogliere il ghiaccio, hanno contaminato l’acqua potabile. In migliaia sono senza acqua per bere e cucinare, mentre almeno 4.500 residenti dei villaggi di Hongguang, Daqiao e Kesuxia sono stati intossicati.
Sono ancora isolati interi villaggi nelle zone montuose interne della provincia. Tra questi ci sono 3 villaggi di Tanling, a 230 chilometri da Guangzhou, che da 3 settimane sono senza elettricità, acqua potabile e vie di comunicazione e sopravvivono grazie ai rifornimenti portati dall’esercito. Ancora più grave, la neve ha distrutto i vasti frutteti, principale risorsa della zona. Senza più lavoro, molte famiglie hanno deciso di trasferirsi nelle grandi città.
Nella baia di Cheung Sha il freddo ha ucciso oltre 300 tonnellate di pesci tropicali allevati, che non possono sopravvivere con l’acqua a meno di 15 gradi. Gli allevatori hanno difficoltà persino a rimuovere i pesci morti, che vendono a prezzi minimi.
30/01/2008