Nepal, la festa indù del Dashain senza riso per la carestia
di Kalpit Parajuli
La carestia è dovuta alle alluvioni per le piogge monsoniche. Centri di distribuzione presi d’assalto dalla popolazione. Nei villaggi montani i bambini attendono il ritorno degli adulti in fila da giorni per un sacco di cibo.
Kathmandu (AsiaNews) – La popolazione dei distretti occidentali del Nepal manca di riso, proprio durante il Dashain, la più importante e opulenta festività indù. Le abbondanti piogge monsoniche e le frane di questi mesi hanno distrutto i raccolti e interrotto le strade. In alcune aree la popolazione non mangia da giorni e lamenta discriminazioni nella distribuzione degli aiuti. Intanto nel resto del Paese si organizzano banchetti con pietanze a base di riso in onore della dea Durga.
Nel distretto di Dailekh la maggior parte dei villaggi sono vuoti e in giro si vedono solo bambini e anziani. Da settimane gli adulti fanno la fila a turno davanti agli uffici della sede distrettuale per ritirare un sacco di 30kg di riso, che nonostante le agevolazioni statali può costare anche 10 euro. Alla carestia si aggiunge la disorganizzazione delle autorità, che sottovalutando l’emergenza, hanno lasciato molti centri di distribuzione senza derrate alimentari.
“E’ da due giorni che aspetto il mio turno - racconta Jamung Gurung del villaggio di Kharigaira - sono stanco e ho ancora davanti centinaia di persone”. L’uomo spera di poter acquistare cibo sufficiente per celebrare il Dashain e dare un momento di felicità alla sua famiglia in questo momento così drammatico.
Oltre alla disorganizzazione, in molti denunciano la corruzione dei funzionari, che fanno passare avanti amici e conoscenti, facendo prezzi di favore. "Siamo molto discriminati – sottolinea Bir Bahadur Raniban del villaggio di Buda – chi ha delle conoscenze accede con più facilità agli aiuti. Per avere qualcosa sono stato costretto a mendicare del cibo in un albergo”.
I funzionari della Nepal Food Corporation (Nfc) imputano la disorganizzazione a una crescita vertiginosa della domanda di riso. “Non ci aspettavamo tutta questa gente”, spiega Ram Bahadur Bam, responsabile aiuti per il distretto di Dailekh. “A differenza degli anni passati – afferma - abbiamo annunciato la distribuzione via radio. La notizia si è diffusa con una grande rapidità anche nei villaggi più remoti. Migliaia di persone si sono riversate nelle sedi distrettuali. In pochi giorni abbiamo finito tutto il riso disponibile”.
In questi giorni il governo ha promesso l’invio di aiuti umanitari nei distretti più colpiti dalla carestia. Tuttavia la stagione dei monsoni è ancora in corso. Frane e fiumi in piena hanno interrotto le normali vie di comunicazione. I responsabili dell’ufficio per l’agricoltura del distretto di Bajhang fanno notare che molti villaggi montani sono raggiungibili solo a dorso di mulo o in elicottero. A ciò si aggiunge la grande quantità di riso consumata durante le festa del Dashain, che ha prosciugato le scorte disponibili.
Nel distretto di Dailekh la maggior parte dei villaggi sono vuoti e in giro si vedono solo bambini e anziani. Da settimane gli adulti fanno la fila a turno davanti agli uffici della sede distrettuale per ritirare un sacco di 30kg di riso, che nonostante le agevolazioni statali può costare anche 10 euro. Alla carestia si aggiunge la disorganizzazione delle autorità, che sottovalutando l’emergenza, hanno lasciato molti centri di distribuzione senza derrate alimentari.
“E’ da due giorni che aspetto il mio turno - racconta Jamung Gurung del villaggio di Kharigaira - sono stanco e ho ancora davanti centinaia di persone”. L’uomo spera di poter acquistare cibo sufficiente per celebrare il Dashain e dare un momento di felicità alla sua famiglia in questo momento così drammatico.
Oltre alla disorganizzazione, in molti denunciano la corruzione dei funzionari, che fanno passare avanti amici e conoscenti, facendo prezzi di favore. "Siamo molto discriminati – sottolinea Bir Bahadur Raniban del villaggio di Buda – chi ha delle conoscenze accede con più facilità agli aiuti. Per avere qualcosa sono stato costretto a mendicare del cibo in un albergo”.
I funzionari della Nepal Food Corporation (Nfc) imputano la disorganizzazione a una crescita vertiginosa della domanda di riso. “Non ci aspettavamo tutta questa gente”, spiega Ram Bahadur Bam, responsabile aiuti per il distretto di Dailekh. “A differenza degli anni passati – afferma - abbiamo annunciato la distribuzione via radio. La notizia si è diffusa con una grande rapidità anche nei villaggi più remoti. Migliaia di persone si sono riversate nelle sedi distrettuali. In pochi giorni abbiamo finito tutto il riso disponibile”.
In questi giorni il governo ha promesso l’invio di aiuti umanitari nei distretti più colpiti dalla carestia. Tuttavia la stagione dei monsoni è ancora in corso. Frane e fiumi in piena hanno interrotto le normali vie di comunicazione. I responsabili dell’ufficio per l’agricoltura del distretto di Bajhang fanno notare che molti villaggi montani sono raggiungibili solo a dorso di mulo o in elicottero. A ciò si aggiunge la grande quantità di riso consumata durante le festa del Dashain, che ha prosciugato le scorte disponibili.
Vedi anche