Nepal, il Forum regionale "solo una vetrina religiosa" per i leader politici
Kathmandu (AsiaNews) - Il 18mo incontro dell'Associazione per la cooperazione regionale dell'Asia meridionale "rischia di divenire soltanto una vetrina religiosa" per i capi di Stato e di governo che si preparano a incontrarsi in Nepal. È l'allarme lanciato da esperti e politici locali, dopo che sono state pubblicate le varie agende relative al meeting che si terrà il 26 e il 27 novembre a Kathmandu.
Convocato per discutere piani di sviluppo soprattutto per le nazioni più povere dell'area, l'incontro dovrebbe affrontare anche la minaccia del terrorismo, i movimenti interni della forza lavoro, la questione energetica e quella dei trasporti transnazionali. Il Nepal ospita il summit per la terza volta, ma questa è la prima da quando è divenuto uno Stato secolare.
Tuttavia, gli impegni già annunciati dai vari leader ne mettono a rischio la buona riuscita. Narendra Modi, primo ministro dell'India, ha annunciato che visiterà il tempio Ram-janaki a Lumbini, "culla" del buddismo, e quello di Muktinath, tempio congiunto di indù e buddisti che si trova in un distretto settentrionale del Paese; il primo ministro pakistano Nawaz Sharif ha annunciato una visita alle moschee di Kathmandu e un volo sulle montagne del Nepal; Mahinda Rajapaksa, leader dello Sri Lanka, si recherà allo stupa Buddhanath e a un monastero buddista.
Lokraj Baral, ex ambasciatore nepalese a Delhi, commenta: "In questo modo il Saarc non sarà in grado di prendere tante decisioni. Se i leader non si concentrano sui problemi regionali e preferiscono visitare luoghi religiosi, non possono fare molto". Jayaraj Acharya, diplomatico negli Stati Uniti, conclude: "Speriamo che l'incontro sia incentrato sui problemi dell'area, e ci aspettiamo che i partecipanti prendano la questione sul serio".