Nepal, arrestati sei leader musulmani per "attività illegali" nel Paese
Kathmandu (AsiaNews) - La polizia nepalese ha arrestato sei leader musulmani della moschea di Bara (Nepal meridionale), per attività illegali nel Paese. Provenienti dal Pakistan, i religiosi erano in Nepal da circa due mesi. Essi accusano il governo di violare i loro diritti.
Kailas Bajimaya, responsabile del distretto di Bara, sottolinea che "i sei imam non hanno un permesso di lavoro e senza tale documento nessuno può lavorare in Nepal".
Secondo la legge nepalese, chi giunge per scopi religiosi non deve presentare un permesso di lavoro. Tuttavia, molti immigrati arrivati nel Paese come religiosi sono impegnati invece in altri lavori. In questi mesi le autorità stanno attuando una campagna di sensibilizzazione per invitare i responsabili delle minoranze religiose a limitarsi ad assumere personale impiegato solo nell'attività di culto e non in altre mansioni.
Madhav Poudel, portavoce del governo e ministro per la Comunicazione, afferma: "Noi non stiamo facendo arresti illegali. Chi viene fermato deve dimostrare che le sue attività rientrano nei termini di legge. Il governo tiene sotto controllo tutte le attività religiose per ragioni di sicurezza. Molti cristiani stranieri e buddisti lavorano come religiosi nel nostro Paese. In questo modo possiamo controllare che non vi siano infiltrazioni illegali criminali che sfruttano la religione". Il portavoce aggiunge che "se le autorità confermeranno che i sei leader musulmani sono entrati in Nepal per motivi religiosi procederanno al loro rilascio immediato. In caso contrario essi verranno espulsi dal Paese".
La comunità musulmana non critica solo i termini dell'arresto, ma le modalità con cui esso è stato effettuato. Secondo Nazrul Hassan , segretario generale della Federazione islamica nepalese, i poliziotti hanno fatto irruzione nella moschea spaventando i fedeli. "Il governo - spiega - è libero di controllare la legalità delle nostre attività e mantenere la sicurezza, ma l'arresto all'interno di un edificio religioso viola la libertà religiosa".