Nepal, aperto centro culturale islamico sul confine indiano. L’ira di Delhi
Il governatore del distretto meridionale di Birgunj ha presieduto all’inaugurazione della struttura, finanziata da donatori turchi. Il gesto è considerato una sfida nei confronti del governo dell’India, che teme la diffusione di valori e pratiche islamiche all’interno dei propri confini.
Kathmandu (AsiaNews) – Un centro culturale islamico aperto nella cittadina nepalese di Birgunj, al confine meridionale con l’India, è visto come un gesto di sfida nei confronti del governo di Delhi, che teme la diffusione di valori e pratiche islamiche all’interno dei propri confini. Keshav Raj Ghimire, governatore del distretto di Birgunj, ha presieduto all’inaugurazione del centro. Esso è stato costruito grazie a donazioni di musulmani turchi, sei dei quali erano presenti alla cerimonia.
Nazrul Hussein, leader islamico e segretario generale del consiglio interreligioso che ha presieduto l’inaugrazione, ha negato che l’apertura del Centro sia un gesto di sfida. Egli si è anche scagliato contro l’estremismo islamico: “L’islam – ha detto – è una religione di pace, ma nel suo nome molti militanti e gruppi terroristici stanno diffamando la nostra fede. Dobbiamo scoraggiare ogni violenza in nome dell’islam”.
Nonostante le rassicurazioni, le autorità indiane non vedono di buon occhio l’apertura del centro culturale e temono che le infiltrazioni di talebani pakistani ed estremisti musulmani possano minacciare la cultura indù.
C’è anche una ragione politica dietro i timori di Delhi. Molti analisti politici sono convinti che la sconfitta subita dal Bharatiya Janata Party (Bjp, partito di maggioranza) nello Stato del Bihar (confinante col Nepal) sia da attribuire alla campagna elettorale della popolazione locale musulmana. Nelle settimane precedenti il voto il dibattito pubblico era stato scosso dagli episodi di violenza scatenati dai fondamentalisti indù contro scrittori laici e fedeli musulmani, questi ultimi “colpevoli” di mangiare carne di vacca.
Krishna Kahanal, professore ed esperto di politica, afferma che “l’assassinio di alcuni musulmani da parte di giovani indù nel Gujarat ha avuto molti strascichi. Ci sono state dopo poco le elezioni in Bihar e la comunità islamica non era contenta. Questo è uno dei motivi per cui il Bjp ha perso le elezioni”.
Alcuni esperti credono inoltre che l’apertura del centro islamico sia un segno di rivalsa nei confronti dell’embargo che Delhi ha imposto a Kathamandu per cinque mesi, che è costato al Nepal la quasi bancarotta.
15/02/2018 10:09
09/06/2017 09:03