04/06/2012, 00.00
RUSSIA
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Nell'attuale crisi politica, per i russi la Chiesa è l'unica istituzione autorevole

di Nina Achmatova
Secondo il rapporto di un autorevole think tank, nell'irreversibile calo di fiducia dei cittadini nei confronti dei leader politici, la Chiesa è percepita come unico istituto basato su principi morali. Esperti: il Patriarcato dovrebbe sfruttare il momento, per definire in modo più deciso la sua presenza nella società.

Mosca (AsiaNews) - Nel quadro della  crisi politica "irreversibile" in atto in Russia - dove i cittadini stanno perdendo gradualmente stima nei confronti dei loro leader politici -l'istituzione che più di tutte continua a ispirare la fiducia dei russi è la Chiesa ortodossa. Lo rivela il rapporto 'Società  e potere nel quadro della crisi politica', elaborato dal del Centro per gli studi strategici di Mosca, think tank che contribuì alla stesura del programma del primo mandato presidenziale di Vladimir Putin e che lo scorso autunno preannunciò l'ondata di proteste invernali.

"La Chiesa come istituzione  in sé, slegata dalla figura del Patriarca e dalle sfere ecclesiastiche - si legge nel rapporto - ha la fiducia di tutti i gruppi della popolazione, sia credenti che non". Verso il Patriarca Kirill, invece, si registra un atteggiamento meno positivo con molti degli intervistati che non conoscono neppure il suo nome, sottolinea lo studio. Nonostante la condanna generale di quella che il think tank definisce una "eccessiva commercializzazione della fede", riferita agli scandali legati ai possedimenti del leader religioso ortodosso, quasi nessuno degli intervistati mette in dubbio il proprio personale appoggio alla Chiesa come istituzione.

A differenza del potere politico, ormai bollato come corrotto dalla maggior parte della popolazione  - si legge nel testo - la Chiesa è ancora associata a valori morali e su questo piano risponde anche alle richieste di quella parte di società che da mesi scende in piazza esigendo una condotta etica dalla politica: elezioni trasparenti, tribunali indipendenti, rispetto della Costituzione. Questo aspetto, secondo gli esperti, rappresenta un ulteriore esempio della vulnerabilità dell'attuale sistema politico: "Appena prenderà forma nella società una qualche forza di cui è riconosciuta l'autorità morale, e in grado di assumere un qualche ruolo politico, questa potrà esercitare una reale pressione sul governo fino a determinarne addirittura un forte cambiamento", spiega Mikhail Dmitriev, direttore del Centro per gli studi strategici.

"Nella mancanza di istituzioni credibili, basate su principi etici - sostiene l'esperto - la società si aspetta dalla Chiesa un contributo più attivo nella soluzione di problemi di carattere morale e nell'educazione delle nuove generazioni". Per questo sono in molti, anche in ambienti religiosi a Mosca, a sostenere che sia adesso il momento giusto per la Chiesa russa di prendere un ruolo e un impegno più definito nella società contemporanea.

A quanto emerge dallo studio, laddove i partiti e i leader politici stanno perdendo sempre più affidabilità agli occhi dei cittadini (al momento, il 60% di chi ha votato per Putin come presidente a marzo dice di non stimarlo e di averlo fatto per mancanza di alternativa), "la Chiesa potrebbe esercitare una grande influenza sulla società russa". "Influenza - aggiunge lo studio - che però non ha voluto e non sembra voler realizzare".

Per ora il Patriarcato rimane più legato alla necessità di spalleggiare il Cremlino, che all'interesse di delineare una sua posizione più decisa sulle questioni di politica sociale. Per esempio, nel progetto putiniano di dar vita all'Unione euroasiatica  - con cui si vuole riunire lo spazio ex sovietico sotto la bandiera economica ma che ha tutto il sapore di una mossa anche politica - l'ortodossia gioca un ruolo chiave. Ne è un esempio la consacrazione della nuova cattedrale di Astana, in Kazakistan, dove Kirill ha parlato di "Sviataia Rus", l'antica Russia santa, costruita proprio attorno al credo ortodosso, non certo all'etnia o all'economia.

In molti, anche tra i fedeli, sono convinti che la Chiesa ortodossa stia perdendo così una grande occasione. Secondo il noto giornalista Vladimir Pozner, questo si spiega col fatto che il Patriarcato "ha paura di perdere i suoi privilegi". Tanto più che all'interno della stessa comunità ecclesiastica, in parallelo col risveglio della società civile russa, si è aperto un dibattito inedito tra sacerdoti - condotto su blog e forum - con critiche aperte  alle politiche del Patriarcato. Lo stesso Pozner sostiene che proprio a questa "debolezza interna" della Chiesa russa vanno ricondotti i ripetuti richiami alla fede e alla difesa dell'ortodossia in Russia, a cui si sta assistendo negli ultimi mesi.

 

 

 

 

 

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