Nella guerra di Gaza anche 150 lavoratori filippini
Bloccati nella Striscia, la loro sorte preoccupa il governo di Manila ma è fonte di orgoglio fra i connazionali in patria per la resilienza mostrata anche in questa nuova tragica situazione. In tutta Israele vi sono 30mila migranti dal Paese asiatico, di questi almeno quattro sono morti nell’attacco di Hamas del 7 ottobre scorso.
Milano (AsiaNews) - Sotto l’assedio israeliano di Gaza si trovano anche almeno 150 lavoratori migranti filippini, la cui sorte suscita nel Paese d’origine preoccupazione ma anche orgoglio per la capacità di manifestare solidarietà e resilienza in una situazione di estrema difficoltà. La loro sorte trova spazio sui mass-media nazionali - mentre il governo di Manila, che il 15 ottobre scorso ha ordinato l’evacuazione obbligatoria di tutti i connazionali da Gaza per il rischio di una imminente invasione israeliana della Striscia - cerca di mantenere i contatti e di consentire loro una via d’uscita attraverso il valico di Rafah finora chiuso con l’Egitto.
Sono 30mila i filippini presenti in Israele, una delle più consistenti comunità asiatiche di immigrati per lavoro, in maggioranza residente in aree lontane dall’area di conflitto attuale, ma comunque a rischio. In questa fase di guerra e di profonda tensione emerge, in particolare, la solidarietà tra connazionali nella Striscia; a questa si aggiunge l’accoglienza di famiglie residenti presso il confine egiziano fornita ad altri in arrivo dalle zone settentrionali di Gaza, dove è in corso l’evacuazione ordinata dai comandi israeliani.
“Il bayanihan (lo spirito di unità e cooperazione) resta vivo tra i nostri connazionali”, ha confermato l’ambasciatore della Repubblica filippina al Cairo, Ezzedin Tago, in un comunicato sulla situazione dei concittadini in attesa si rimpatrio alla frontiera tra Gaza e Egitto. Il diplomatico ha poi sottolineato come questo fattore di solidarietà prevalga anche tra le decine di filippini intrappolati a Gaza sotto assedio mentre soffrono per la mancanza di cibo, acqua e altri beni essenziali causata dal blocco del territorio palestinese. “Questo li ha aiutati a sopportare queste sofferenze e privazioni, perché si sostengono l’uno con l’altro per sopravvivere a questa prova”.
Nel frattempo sono salite a quattro le vittime originarie dell’arcipelago dell’attacco di Hamas del 7 ottobre, che ha innescato il conflitto. “Sono spiacente di informare la nazione che abbiamo avuto la conferma dal governo israeliano di un altro decesso filippino in Israele” ha confermato oggi il segretario agli Affari esteri, Enrique Manalo, con un messaggio su X, ex Twitter. Nessuna informazione sull’identità dell’ucciso che si unisce ad altri tre connazionali anch’essi caduti nelle stesse circostanze, tra cui un’infermiera e due badanti. Alle famiglie le autorità di Manila hanno confermato che riceveranno un sostegno governativo.
(Foto dalla pagina Facebook dell’Ambasciata filippina in Israele)