Nel ricordo dell'attacco alla chiesa di Banirchor, i cattolici chiedono giustizia
Il 3 giugno è stato il 20mo anniversario dell'attentato dinamitardo alla chiesa del Santissimo Redentore che fece 10 vittime e oltre 50 feriti. "Sono passati 20 anni, ma non abbiamo ottenuto giustizia. Esprimiamo rabbia, insoddisfazione e ansia”.
Gopalgonj (AsiaNews) - Il 3 giugno è stato il 20mo anniversario dell'attentato dinamitardo allaMost Holy Redeemer Church nella parrocchia di Baniarchor a Gopalgonj, nel sud del Bangladesh. Nell’occasione, centinaia di fedeli di Baniarchor hanno assistito alla commemorazione e alla preghiera in chiesa. Vent'anni fa, in quel giorno, mentre i cattolici prendevano parte alla messa domenicale all'improvviso si verificò una forte esplosione che fece 10 vittime e oltre 50 feriti.
La polizia fece sapere che il gruppo islamista Harkat-ul-Jihad-al-Islami Bangladesh aveva compiuto l'attacco, ma non ha presentato un fascicolo di denuncia. Inoltre, 22 agenti investigativi sono stati cambiati in questa causa.
Il missionario saveriano italiano p. Mimmo Dominico Pietanza era il parroco, il suo caso è stato archiviato dopo che era stato ucciso. Il leader laico locale Peter Boiragi ha intentato una causa.
Ieri p. Jerom Rinku Gomes, sacerdote locale della diocesi di Barisal che copre l'area, ha detto ad AsiaNews che su questa vicenda la polizia non è ancora in grado di completare le indagini e fornire capi d’accusa. Ciò crea la preoccupazione ai fedeli della minoranza che in questo Paese non otterranno giustizia. "Chiediamo al governo di giudicare rapidamente in questo caso", ha detto. Anche esponenti laici hanno chiesto giustizia nel peggior attacco alla Chiesa del Paese. "Sono passati 20 anni, ma non abbiamo ottenuto giustizia. Esprimiamo rabbia, insoddisfazione e ansia. Chiediamo con forza di avere giustizia per l'attacco alla chiesa di Banirchor", ha affermato Nirmol Rozario.
Le famiglie delle vittime non hanno ancora dimenticato l'attacco e hanno chiesto giustizia. Uno degli Shuk, Ranjan Haldar, ha perso il suo giovane figlio Sumon Haldar. "Il 3 giugno 2001, durante la messa, abbiamo sentito il boato della bomba; sono andato avanti e ho visto il corpo insanguinato del mio amato figlio. Era morto sul colpo. Conto i giorni per avere giustizia. Ancora non ho ottenuto giustizia", ha spiegato Shuk Ranjan Haldar.
Arup Biswas ha perso suo padre Sotis Biswas nell'attacco. Con tristezza ha ricordato: "Quando ero bambino, ho perso mio padre. Ora non riusco a ricordarlo. Senza padre, cresco in povertà. Voglio che nessuno perda i genitori durante l'infanzia come me". Ha anche chiesto giustizia per l’uccisione di suo padre.
Il Bangladesh è un paese a maggioranza musulmana con 166 milioni di persone, lo 0,4% sono cristiani. La minoranza spesso è perseguitata dalla maggioranza.
12/03/2021 10:38