Nel Corno d’oro Bartolomeo celebra il rito della benedizione delle acque
Discreta, ma numerosa la presenza della polizia ad evitare il ripetersi delle provocazioni dei Lupi grigi. La speranza del Patriarca perché le autorità riconoscano il suo titolo di ecumenico. Gli auguri ad AsiaNews e l’annuncio di un incontro con Benedetto XVI a marzo, a Roma.
Istanbul (AsiaNews) – L’antico rito ortodosso delle benedizione delle acque è stato celebrato dal Patriarca ecumenico Bartolomeo con il lancio di una croce in mare, a simboleggiare il Battesimo di Cristo. La cerimonia è avvenuta nel Corno d’Oro, ad Istanbul, poco distante dalla Sede patriarcale.
Al rito, fortemente voluto ed inaugurata proprio da Bartolomeo nel 2003, hanno partecipato rappresentanti del corpo diplomatico, delle altre confessioni cristiane e migliaia di persone convenute soprattutto dall’estero, sotto la discreta vigilanza di numerosi agenti di polizia, presenti nel timore di qualche provocazione da parte di elementi che fanno parte del gruppo ultranazionalista dei Lupi grigi . Ma quest’anno, per la prima volta, si sono astenuti dal far sentire la loro presenza alle celebrazioni, che disturbavano inveendo con vari slogan.
Poco prima dell’inizio del rito, Bartolomeo rivolgendosi ai gruppi convenuti da varie parti del mondo, ha espresso il suo ottimismo per il futuro del mondo cristiano e del patriarcato in Turchia. Egli ha invitato i fedeli ad accompagnare con le preghiere, l’aiuto morale ed il pellegrinaggio l’opera della sede patriarcale. “In questo angolo della nostra città - ha detto Bartolomeo - c’è una secolare istituzione al servizio di nostro Signore, la grande Chiesa di Cristo, dove hanno, da secoli, trovato rifugio i sogni le speranze i ricordi e i desideri del mondo cristiano. Il nostro Patriarcato desidera e prega perché prevalga nel mondo lo spirito della pace, della carità, della fratellanza e della solidarietà”.
La qualifica di ecumenico del Patriarcato – che le autorità non vogliono riconoscere – e la situazione dei cristiani ortodossi in Turchia sono state invece affrontate da Bartolomeo in un’intervista concessa domenica all’autorevole quotidiano Zaman, molto vicino alle posizioni dell’attuale governo.
“Noi – ha spiegato - non vogliamo essere come il Vaticano. Questo titolo, del Patriarcato Ecumenico, esiste dal 6° secolo, ma non indica uno Stato. Questo è contrario ai principi basilari dell’Ortodossia: Stato e Chiesa sono due cose separate e devono restare tali”. “Indica invece il primo posto tra tutte le Chiese ortodosse, per cui quando qualcuna affronta problemi ai quali non trova soluzioni, si rivolge a noi per chiedere un nostro contributo ed aiuto”. Bartolomeo ha evidenziato l’importanza che ha per la Turchia avere la sede del Patriarcato ecumenico ed ha espresso la speranza che nel 2008 le autorità riconoscano il suo ruolo e permettano la riapertura della scuola teologica di Halki. “Siamo – ha aggiunto - cittadini di questo Paese, paghiamo, giustamente, le tasse, andiamo a votare, ma vogliamo anche avere gli stessi diritti dei nostri concittadini mussulmani”.
Chiamato infine a commentare la diminuzione degli ortodossi ad Istanbul ha risposto che “se i cittadini ortodossi fossero soddisfati della loro vita qui non sarebbero andati via. Evidentemente non si sentivano al sicuro. E il loro allontanamento ha sicuramente impoverito il Paese”.
Va ricordato che il Patriarca ha ringraziato le autorità turche per aver concesso il permesso per celebrare la messa nella chiesa di San Nicola a Mira ed in particolare il Ministro della cultura, che ha concesso 30mila euro per restauri alla chiesa
Infine il Patriarca Ecumenico nel rivolgere gli auguri ad AsiaNews, ci ha detto che i primi di marzo sarà a Roma per inaugurare le celebrazioni del 90mo anniversario della fondazione del Pontificio istituto orientale, nel quale ha ottenuto il suo dottorato, ed avrà un incontro il 6 marzo con Benedetto XVI. (NT)
Foto: Nikos Manginas
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