Negoziatrice di pace filippina fra i vincitori del 'Nobel asiatico' 2023
Resi noti oggi dalla Ramon Magsaysay Award Foundation (Rmaf) i nominativi di quest'anno. La cerimonia di assegnazione in programma l’11 novembre a Manila. Miriam Coronel-Ferrer emblema del “ruolo importante” delle donne nella costruzione di percorsi di riconciliazione tra i popoli. Il suo ruolo nell'accordo con il Milf. Fra i premiati anche attivista per l’istruzione in Bangladesh.
Manila (AsiaNews) - La professoressa e negoziatrice filippina Miriam Coronel-Ferrer è una delle vincitrici dell’edizione 2023 del premio Ramon Magsaysay, noto anche come il “Nobel dell’Asia”, i cui nominativi sono stati diffusi oggi. Coronel-Ferrer è stata una consulente di primo piano per le attività di mediazione alle Nazioni Unite e docente di scienze politiche all'Università delle Filippine, oltre ad essere un membro fondatore delle Southeast Asian Women Peace Mediators. Durante l’amministrazione del defunto presidente Benigno Aquino III, l’esperta ha presieduto e ricoperto un ruolo di primo piano nel panel di pace del governo nei negoziati con il Moro Islamic Liberation Front (Milf), conclusi con la firma dell’Accordo globale sul Bangsamoro nel 2014.
Illustrando le motivazioni del premio la Ramon Magsaysay Award Foundation (Rmaf) ha sottolineato che Coronel-Ferrer si è distinta per “l’importante ruolo che le donne” possono svolgere “nella costruzione di una pace inclusiva”. A questo si aggiunge la “profonda e incrollabile fede” nel potere di trasformazione che deriva dalle “strategie non violente” nella costruzione della pace, unite alla “sua fredda intelligenza” e al “coraggio nel superare le difficoltà per trasmettere la verità”.
“Attraverso l’inclusione più che la divisione - spiega il comitato direttivo nella nota - la pace può essere conquistata e sostenuta”. Infine, la fondazione con sede a Manila ha lodato la sua “incessante dedizione al programma di rafforzamento del potere delle donne per creare un mondo più giusto e pacifico”. Nel 2020 ha co-fondato con altre donne un gruppo pionieristico per la creazione di spazi sicuri di dialogo e al sostegno di iniziative di mediazione in Paesi come Afghanistan e Myanmar.
Il comitato direttivo Rmaf ha inoltre assegnato l’ambito premio - che verrà conferito in una cerimonia pubblica in programma a Manila il prossimo 11 novembre - ai seguenti nominativi: Korvi Rakshand, nativo del Bangladesh, che si è speso a lungo per garantire l’istruzione per tutti, in particolare le fasce più povere e bisognose; Eugenio Lemos, di Timor-Est, visionario della sovranità alimentare e impegnato nella lotta contro la fame; Ravi Kannan R., proveniente dall’India, specializzatosi nell’assistenza sanitaria olistica. I quattro premiati, conclude la nota Rmaf, “stanno ridefinendo il concetto di inclusività in questi tempi moderni, ma difficili... il loro messaggio collettivo è molto semplice ma spesso dimenticato: trattatevi l’un l’altro con amore, cura e rispetto”.
Ramon Magsaysay (1907-1957) è stato il terzo presidente delle Filippine dalla fine della Seconda Guerra mondiale, settimo nella storia complessiva del Paese asiatico. Egli è morto in un incidente aereo, ma la sua vita e il suo esempio hanno esercitato un notevole influsso tanto in patria quanto all’estero. Il premio dedicato alla sua memoria è stato ideato nel 1958, a un anno dalla scomparsa; ad oggi centinaia di personalità provenienti da tutto il continente asiatico hanno ricevuto quello che è stato ribattezzato il Nobel dell’Asia.