Negati i funerali per i musulmani sostenitori del governatore cristiano
In diverse moschee di Jakarta esposti striscioni e manifesti. La polizia apre un’inchiesta. Il ministro degli Affari religiosi esprime la sua preoccupazione: “Inviti del genere non sono islamici”. La campagna elettorale è segnata dagli atti di intolleranza degli islamisti nei confronti di Ahok e dei suoi sostenitori. Aumentano le tensioni in vista della prossima tornata elettorale in aprile. Le reazioni dei musulmani moderati.
Jakarta (AsiaNews) – Alcuni leader musulmani radicali si rifiutano di celebrare i funerali islamici di chiunque abbia sostenuto in vita la candidatura di Basuki “Ahok” Tjahaja Purnama a governatore di Jakarta nelle elezioni regionali [“Pilkada” ndr] che si stanno svolgendo in 101 distretti del Paese. Lo scorso febbraio, un capo villaggio si è rifiutato di officiare il servizio funebre di un membro defunto della comunità locale, a causa della sua preferenza politica per Ahok durante la prima Pilkada. Un episodio analogo è avvenuto lo scorso 9 marzo, nello stesso complesso residenziale, suscitando lo sdegno dei musulmani moderati indonesiani.
Lukman Hakim Saifuddin, ministro indonesiano degli Affari religiosi, ha espresso, lo scorso 11 marzo, grande preoccupazione per i messaggi di odio religioso lanciati da alcuni gruppi islamisti radicali. Le dichiarazioni del ministro seguono l’apertura, da parte della polizia, di un’inchiesta riguardante l’affissione, in diverse moschee di Jakarta, di manifesti e striscioni che invitano i fedeli a non eseguire i riti funebri per tutti i musulmani sostenitori del candidato governatore cristiano.
Il ministro Saifuddin, politico del partito islamico United Development Party (Ppp), ha sostenuto che tali inviti non sono “islamici”, in quanto “pregare per i defunti e provvedere ai loro riti funebri è un atto legalmente e moralmente dovuto, ed è fardu kiyafa [obbligo morale che grava su ciascun musulmano ndr]”. “Se un certo complesso residenziale si rifiuta di ottemperare a questo obbligo morale, allora il risultato è chiaro: tutti i musulmani della zona stanno commettendo peccato" – ha detto il ministro.
Saifuddin è una figura di spicco dal più grande e la più moderata organizzazione musulmana del Paese: la Nahdlatul Ulama (NU). Egli invita tutti gli abitanti musulmani di Jakarta a non compiere gesti di intolleranza nei confronti di persone e famiglie la cui preferenza politica sia diversa dalla loro, o semplicemente perché hanno votato per Ahok durante il primo turno delle Pilkada, lo scorso febbraio.
Il periodo di campagna elettorale ha visto numerose figure religiose islamiste invitare gli elettori musulmani a non votare per candidati non-musulmani, in particolare il governatore Basuki "Ahok" Tjahaja Purnama, che sta affrontando un processo per accuse di blasfemia. Il primo turno delle elezioni regionali nella Grande Jakarta (DKI Jakarta) si è concluso con la vittoria di Ahok e del suo vice Djarot Saiful Hidayat, che in aprile sfideranno Anies Baswedan e Sandiaga Uno per il governatorato. Tuttavia, alcuni gruppi musulmani radicali continuano la loro campagna d’odio, provocando la reazione dei gruppi moderati.
Lo scorso 11 marzo, Ahmad Ishomuddin, rappresentante di Nahdlatul Ulama (Nu), aveva dichiarato che i rifiuti alle preghiere per i defunti sospettati di aver sostenuto Ahok erano atti di intimidazione. Alle dichiarazioni di Ishomuddin ha fatto eco un comunicato stampa rilasciato da Gerakan Pemuda Ansor, un'organizzazione giovanile affiliata alla NU, che si mette a disposizione dei musulmani di Jakarta qualora le cerimonie funebri venissero negate dagli esponenti religiosi più estremisti.