Natale nell’Assam, segnato da Aids e povertà
di Nirmala Carvalho
Il p. Tom Mangattuthazhe Thomas ha visitato i villaggi agricoli dello Stato orientale dell’Assam per preparare le celebrazioni natalizie. Al rientro, invita alla riflessione sulle piaghe sociali che affliggono i tribali.
Diphu (AsiaNews) – Il Natale nel nord-est dell’India “viene vissuto come un momento gioioso, ma che deve spingere ognuno ad interrogarsi sulle tante piaghe che affliggono questa regione e stimolare una riflessione sulle possibili cure”.
Così p. Tom Mangattuthazhe Thomas, che vive nella residenza del vescovo di Diphu (nello Stato orientale dell’Assam), spiega ad AsiaNews la preparazione per le locali celebrazioni natalizie. Queste “non devono essere fini a se stesse, ma devono servire per ragionare sui tanti problemi che affliggono i locali”.
Proprio per questo, il sacerdote ha visitato un remoto villaggio agricolo dello Stato, dove ha celebrato messa per la comunità cattolica, e si è trattenuto per alcuni giorni.
Il p. Tom racconta che “dopo una bellissima serata di accoglienza, con canti natalizi eseguiti dai bambini del villaggio, ci siamo seduti tutti insieme intorno ad un tavolo. Una donna di circa 40 anni mi ha servito un rinfresco: aveva un aspetto misero e disperato, così mi sono informato per capire la sua situazione”.
Dopo aver chiesto ad alcuni amici, il sacerdote scopre che la donna ed il marito lavorano nei campi di tè: avevano 4 figli, una femmina e 3 maschi, ma uno di loro è morto due anni fa di malaria. Nel 2001, inoltre, “un uomo è arrivato al villaggio ed ha promesso una vita migliore per la sua unica figlia, se si fosse trasferita in una grande città”.
Disperata per le povere condizioni del villaggio, la donna si è fidata dell’uomo e gli ha dato la ragazza, che è stata venduta per 400 rupie, meno di 7 euro.
In seguito, la famiglia ha fatto di tutto per ritrovarla, ma invano: la ‘famiglia che la ospita, cioè i suoi sfruttatori, non ha voluto renderle la libertà, e la polizia non ha fatto nulla. Ora sono disperati. Ma questo è solo un caso di traffico di uomini”.
Il p. Tom spiega infatti che “tramite le nostre fonti, abbiamo saputo che a Mumbai la maggior parte delle prostitute viene da queste zone. Le ragazze, così come la figlia della povera signora, vengono portate via con l’illusione di una vita migliore e ridotte in schiavitù dalla droga e dai beni consumistici delle metropoli”.
Ma il problema non si ferma qui: “I tribali che lasciano le loro zone di origine per cercare istruzione o lavoro nelle metropoli vengono sfruttati in ogni modo e sono del tutto ignari dei rischi che corrono. Da questo villaggio, due anni fa, se ne sono andati 11 giovani per studiare a Bangalore: 7 sono tornati con il virus dell’Hiv”.
In conclusione, il sacerdote invita alla riflessione: “Io mi chiedo: non possiamo fare nulla per loro? Sono venuto qui per celebrare la nascita del bambino Gesù, e vedo intorno a me altri bambini che rischiano la schiavitù. Sono la pace e l’amore i balsami che possono guarire le ferite di questa parte dell’India: il Natale porta tutto questo, ma è nostro compito impararne gli insegnamenti”.
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