23/08/2021, 13.55
INDONESIA - AFGHANISTAN
Invia ad un amico

Nahdlatul Ulama: i talebani a Kabul un pericolo anche per Jakarta

di Mathias Hariyadi

Per il presidente Said Agil Siroj la situazione in Afghanistan rischia di alimentare “una nuova ondata di radicalismo”. L’appello ai vertici di esercito e polizia perché sappiano garantire la sicurezza e preservare i valori di pluralismo e unità nella diversità. Prosegue l’evacuazione del personale indonesiano dall’Afghanistan, la rappresentanza diplomatica trasferita a Islamabad. 

Jakarta (AsiaNews) - La caduta del “legittimo” governo afghano, la fuga precipitosa del presidente Ashraf Ghani e l’ascesa al potere dei talebani, che oggi controllano gran parte della nazione, rischiano di “dar vita a una nuova ondata di radicalismo in Indonesia”. A lanciare l’allarme è Said Agil Siroj, presidente del Nahdlatul Ulama (Nu), la più importante organizzazione musulmana moderata della nazione asiatica, che teme ripercussioni anche nel proprio Paese in seguito alla vittoria degli studenti coranici a Kabul. In un messaggio pubblicato il 21 agosto scorso egli avverte che i gruppi estremisti indonesiani troveranno una “carica morale” nella vittoria talebana. 

Il Nahdlatul Ulama è una delle più importanti organizzazioni islamiche moderate dell’Indonesia, la nazione musulmana più popolosa al mondo. In passato si è distinta nel dialogo interreligioso e nella collaborazione in iniziative e progetti di primo piano, anche con i cristiani, e mantiene da sempre una linea di estremo rigore e fermezza contro il fondamentalismo confessionale, sostenendo il pluralismo e l’unità nella diversità. 

Per Siroj (nella foto) i movimenti estremisti indonesiani potrebbero rivendicare il successo degli studenti coranici, affermando che è “volontà di Allah che li ha aiutati” e permesso loro di “raggiungere gli obiettivi [politici]”. Da qui l’appello al governo e ai vertici militari di Jakarta, perché sappiano garantire il controllo e la sicurezza, salvaguardando gli ideali del Paese a pochi giorni dalle celebrazioni per i 76 anni dell’Indipendenza che si sono svolte il 17 agosto scorso. 

“Siamo chiamati - prosegue il leader del Nu - a restare in allerta e rimanere vigili”, in particolare “le forze armate e la polizia” che sono i primi baluardi a difesa “dell’unità nazionale”. “Chiunque muoia a difesa della nazione - aggiunge - sarà considerato un guerriero santo”. Inoltre, pur avendo studiato alla Ummul Qura University alla Mecca, il leader musulmano indonesiano invita a difendere e promuovere i valori, la cultura e la saggezza tipici della nazione e del suo popolo. “Puoi studiare in Arabia Saudita - avverte - ma non per questo devi importare tradizioni e cultura araba (in termini di vestiario e abitudini). Puoi importare tecnologia da Occidente ed Estremo oriente (Giappone, Corea e Australia) ma non per questo devi far proprie le loro abitudini e stili di vita”.  

Nel frattempo proseguono le operazioni di evacuazione dall’Afghanistan: in queste ore un aereo dell’aviazione di Jakarta ha rimpatriato diversi concittadini, accogliendo a bordo anche cinque filippini in risposta a una richiesta di aiuto proveniente da Manila. A bordo vi erano anche due afghani sposati con cittadini indonesiani. Il mezzo ha dovuto attendere ben due ore a bordo pista, prima di essere autorizzato al decollo. Il ministro indonesiano degli Esteri Retno Marsudi ha infine confermano che la missione diplomatica è stata trasferita a tempo determinato da Kabul a Islamabad per motivi di sicurezza. 

TAGs
Invia ad un amico
Visualizza per la stampa
CLOSE X
Vedi anche
Jakarta, Nahdlatul Ulama: 95 anni di tolleranza e pluralismo
01/02/2021 11:16
Il volto del moderato islam d’Indonesia candidato al Nobel per la Pace
22/06/2019 13:14
‘Persecuzione online’ contro i critici dell’islamista Rizieq
02/06/2017 08:50
Bomba contro una chiesa a Samarinda. Quattro feriti
13/11/2016 08:32
Indonesia, gruppo paramilitare islamico difende cristiani, indù e buddisti
12/05/2012


Iscriviti alle newsletter

Iscriviti alle newsletter di Asia News o modifica le tue preferenze

ISCRIVITI ORA
“L’Asia: ecco il nostro comune compito per il terzo millennio!” - Giovanni Paolo II, da “Alzatevi, andiamo”