Myanmar, la svolta democratica aiuta il settore del turismo
Il Paese sta diventando la meta emergente del sud-est asiatico. Quest’anno registrato un aumento di un milione di visite rispetto al 2015. Le vittoria di Aung San Suu Kyi e la caduta delle sanzioni internazionali danno nuovo impulso al settore. L’obiettivo è arrivare a 7,5 milioni di turisti entro il 2019.
Yangon (AsiaNews/Agenzie) – Dopo la vittoria alle ultime elezione della Lega nazionale per la democrazia (Nld) guidata da Aung San Suu Kyi, il Myanmar sta beneficiando delle nuove aperture del governo e della caduta delle sanzioni internazionali per dare nuovo impulso al proprio turismo. Per anni impoverito dalle politiche isolazioniste della giunta militare, il Paese è ora una delle mete emergenti del sud-est asiatico.
Fino a pochi anni fa viaggiare nell’ex Birmania era riservato a persone facoltose e coraggiose, pronte a fare i conti con un Paese sotto la dittatura militare, con comunicazioni limitate e linee elettriche malfunzionanti.
Il numero di turisti, che aveva ripreso ad aumentare dopo alcune riforme democratiche attuate nel 2011, quest’anno ha avuto un’ulteriore impennata. Secondo i dati parziali, entro la fine dell’anno il Myanmar dovrebbe ricevere la visita di 5,5 milioni di turisti, ben un milione in più rispetto al 2015.
Tint Thwin, direttore generale del ministero del Turismo, ha dichiarato: “Speriamo che il numero cresca fino a 7,5 milioni nei prossimo tre anni”. Parlando durante una conferenza sul turismo tenutasi a Yangon ha aggiunto: “Troveremo altre mete da aprire alla visite e sosterremo il turismo su base locale”.
Il Myanmar è uno dei Paesi più poveri dell’Asia. In confronto la Thailandia, Paese confinante, riceve 30 milioni di visite all’anno. Il settore turistico di Yangon è frenato anche dalla mancanza di strutture adeguate: gli hotel sono molto cari ma non sono al livello degli standard internazionali.
07/05/2021 14:20
31/05/2021 11:11
28/05/2021 11:25
10/05/2021 13:45