Musulmani indonesiani: papa Francesco ‘modello’ per il dialogo interreligioso
Da Jakarta i movimenti islamici moderati e i vertici istituzionali esprimono il loro cordoglio per la scomparsa del pontefice. Una figura “autorevole” anche per i fedeli di altre religioni. L’importanza della firma con l’imam di al-Azhar del documento sulla Fratellanza. Per i vescovi del Paese visitato nello scorso mese di settembre i valori di amore, solidarietà, predilezione per gli emarginati che ha trasmesso sono “senza tempo”.
Jakarta (AsiaNews) - Profondo cordoglio e ammirazione per un “modello” nel dialogo interreligioso e nel promuovere i valori dei cattolici in tutto il mondo. Sono i sentimenti espressi in questi giorni dai musulmani indonesiani, la nazione islamica più popolosa al mondo, commentando la scomparsa di papa Francesco deceduto la mattina del 21 aprile scorso a pochi mesi dal suo viaggio che a Jakarta nel settembre scorso lo aveva visto percorrere anche il "tunnel dell'amicizia" che collega tra loro la cattedrale e la grande moschea..
Kiai Hajj Ahmad Fahrur Rozi, responsabile della divisione Affari religiosi del Nahdlatul Ulama (Pbnu), l’organizzazione musulmana moderata più importante del Paese, riconosce l’autorevolezza del pontefice “anche per i fedeli di altre religioni”. Insieme alle condoglianza, Fahrur aggiunge che sarà sempre ricordato quale campione di “tolleranza religiosa, messaggero di pace e unità”.
Anche il presidente del Pbnu Kiai Hajj Yahya Staquf, a nome di tutti i membri del gruppo (Nahdliyin) sottolinea come la vita del papa sia stata il segno di come i cattolici indonesiani “promuovono l’armonia nella società”. Il leader musulmano dice di apprezzare del pontefice “le politiche attuate” durante gli anni al soglio di Pietro, in particolare “il contributo nella firma del Documento sulla Fratellanza umana con il grande imam di Al-Azhar Sheikh Ahmad al-Tayyeb”. Un gesto profetico, ha aggiunto, che è anche “un simbolo della lotta per l’umanità in mezzo a dinamiche globali impegnative”.
Fra i leader religiosi e politici che hanno manifestato pubblicamente il loro cordoglio per papa Francesco vi sono anche il ministro per gli Affari religiosi ed ex grande imam della moschea Istiqlal Nasaruddin Umar e il presidente di Muhammadiyah, Haedar Nashir. “Papa Francesco - sottolinea il capo del comitato centrale della seconda più importante organizzazione musulmana - è conosciuto come una figura inclusiva che promuoveva lo spirito umanitario e la pace per tutti”. Ecco perché, aggiunge, “abbiamo perso una figura chiave e un leader cattolico di primo piano la cui vita era dedicata a un’umanità religiosa, compassionevole e pacifica”. “Possano l’ispirazione e l’eredità di Papa Francesco per l’umanità e la pace nel mondo - conclude - diventare una delle forze trainanti per costruire un ordine globale veramente pacifico e autentico, specialmente in un momento in cui la scena mondiale è ancora segnata da figure politiche sconsiderate e avversi alla pace”.
Messaggi di cordoglio, oltre ai massimi esponenti della Chiesa cattolica indonesiana, sono giunti anche dal presidente Prabowo Subianto, che definisce il pontefice un “modello globale di pace, umanità e fraternità”. Il capo dello Stato ricorda ancora con affetto la visita di papa Francesco a Jakarta, che descrive come un “evento memorabile” che ha lasciato “un’impronta” su tutti i cittadini, “non solo i cattolici ma tutti gli indonesiani”. Fra quanti parteciperanno al prossimo conclave per eleggere il successore di papa Bergoglio vi è anche il card. Ignatius Suharyo, arcivescovo di Jakarta, che ricorda le “scelte semplici” fatte dal pontefice nella sua vita: una leadership, spiega, che “aveva invertito la gerarchia” come avveniva in occasione degli incontri del Sinodo quando era fra i primi ad arrivare, salutando personalmente ogni partecipante e “mostrando una umiltà che era molto più che simbolica”. Il papa, prosegue, mostrava anche “vicinanza personale” perché “invece di ritirarsi in una stanza privata durante le pause” si sedeva con i vescovi con i quali “parlava, scherzava e condivideva storie, rendendosi non solo un leader, ma un compagno di pellegrino”. E ancora, ricorda il porporato, lo stile “semplice” dalle scarpe all’orologio da polso, insieme alla decisione di celebrare il proprio compleanno con i poveri in piazza san Pietro, riflettendo appieno lo “spirito del Vangelo”. Infine la “sensibilità alla sofferenza” che lo portava a rifuggire dai grandi eventi, preferendo “visitare i rifugiati”.
Infine mons. Antonius Subianto Bunjamin, presidente della Conferenza episcopale indonesiana (Kwi), sottolinea come i valori trasmessi in vita da papa Francesco - amore, solidarietà, predilezione per gli emarginati - sono “senza tempo”. Del viaggio in Indonesia ricorda la scelta di non viaggiare a bordo di auto blindate, ma di utilizzare una semplice utilitaria bianca, per poi “fermarsi sempre se vedeva anziani, malati, donne incinte o bambini piccoli”.
13/03/2013