Mumbai, dalle donne risposte creative alla crisi agricola
Nella diocesi di Sindhudurg alcuni progetti per recuperare terre incolte e avviare nuove attività nel tempo difficile creato dall'emergenza Covid. P. Pais: "Spesso il lavoro femminile è sottopagato: riconoscere il loro contributo è importante".
Mumbai (AsiaNews) - Il lavoro delle donne come ricchezza da riconoscere nell’agricoltura indiana, specialmente nella stagione difficile provocata dalle conseguenze del Covid-19. È stato questo il tema al centro di un festival di due giorni organizzato a Mumbai da Caritas India con il sostegno di Misereor che ha visto radunarsi 80 lavoratrici agricole provenienti da 11 diverse diocesi dell’India occidentale. Un programma di formazione durante il quale sono stati affrontati temi quali le tecniche agricole, le questioni ambientali, la salvaguardia delle culture locali.
P. Melwin Pais, direttore della Sindhudurg Diocesan Development Society (SDDS) racconta ad AsiaNews: “Le donne sono meno numerose degli uomini nei lavori agricoli e spesso sono meno pagate. Riconoscere il loro contributo è importante, anche perché insieme al lavoro nei campi svolgono anche tante altre attività anche nell’allevamento degli animali”.
Una presenza che - in questi mesi resi particolarmente difficili nelle aree agricole indiane dalle conseguenze della pandemia - ha mostrato una grande capacità di resilienza. P. Pais cita in proposito due esempi: le donne del villaggio di Paley si sono unite per ripulire circa 40 ettari di terreno inutilizzato e hanno avviato una coltivazione di bambù, anacardi, mango e pepe nero. Paley è un villaggio del distretto di Sindhudurg dove vivono 113 famiglie. Nelle zone agricole Maharashtra è diffusa l’idea del “Kul Zameen”, cioè la condivisione di un terreno tra persone dello stesso credo. Fino a un paio d’anni fa il villaggio non era unito; ora invece, con l’aiuto di un anziano del villaggio, le donne hanno raccolto l’adesione di 30 famiglie; a ciascuna è stata intestata una porzione del terreno comune che si è impegnata a ripulire. Ora da questo terreno fertile le donne ricavano di che vivere, alleviando la difficile situazione economica delle proprie famiglie.
In un altro villaggio della diocesi di Sindhudurg - continua ancora p. Pais - un altro gruppo di donne ha avviato un’attività di vendita di cibo confezionato, soprattutto in occasione delle festività locali. È successo a Gavanale, una località dove vivono 237 famiglie: 12 donne si sono messe insieme in un gruppo che hanno chiamato Purva Udhoy Samiti: 4 si occupano della cucina dei prodotti, 4 del confezionamento e 4 della vendita. Racconta Gavanalkar, una di loro, ad AsiaNews: “Non potevamo starcene sedute a fare nulla mentre vedevamo diminuire il nostro reddito, dovevamo fare qualcosa per poter andare avanti”.
13/02/2018 15:48