Multate e costrette a promettere di rispettare le leggi le donne saudite sorprese a guidare l'auto
Riyadh (AsiaNews/Agenzie) - Non sono state molte le donne saudite che sabato scorso hanno sfidato il divieto di guidare imposto loro dalle autorità partecipando alla campagna "Women's driving is a choice".
Il bilancio della protesta fornito dalle autorità dice che sabato sono state 16 le donne fermate dalla polizia perché sorprese a guidare un'automobile. La sanzione comminata alle violatrici è stata una contravvenzione di 300 riyal (circa 58 euro). Ma ad ognuna di loro - ed anche al loro "guardiano" maschio, che può essere il padre, il marito, un fratello, uno zio o un nipote - è stato imposto di "firmare un impegno a rispettare le leggi del Regno".
A fronte dei dati forniti dalle autorità, ci sono però decine di video postati sull'account di Twitter @oct26driving, che mostrano donne alla guida.
La campagna era stata lanciata da attivisti per i diritti delle donne e invitava a sfidare il divieto che, unico Paese al mondo, l'Arabia Saudita impone alle donne. Alcune delle quali hanno riferito di aver ricevuto telefonate dal Ministero degli interni, che chiedeva loro un impegno a non mettersi al volante.
E mercoledì scorso, il Ministero aveva dichiarato che avrebbe agito contro coloro che "disturbano la pace pubblica", riunendosi o marciando "sotto il preteso di un presunto giorno di guida delle donne".