23/02/2010, 00.00
INDONESIA
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Muhammad Jibril: legami con Noordin Top, ma nessun coinvolgimento nell’attacco agli hotel

di Mathias Hariyadi
Davanti ai giudici egli ha ammesso che il terrorista malaysiano era il suo “mentore”. Respinge le accuse di aver raccolto finanziamenti per la strage a Jakarta del 17 luglio. L’anti-terrorismo arresta tre sospetti nel distretto di Aceh Besar, ritenuto un centro di addestramento per militanti. Syawal Yasin nuovo leader del Consiglio indonesiano dei mujahedeen.
Jakarta (AsiaNews) – Il sospetto terrorista Muhammad Jibril ha ammesso davanti ai giudici di conoscere “di persona” l’estremista malaysiano Noordin Moh. Top. Egli ha però negato qualsiasi coinvolgimento negli attentati agli hotel di Jakarta del 17 luglio scorso. Intanto la notte scorsa i reparti speciali dell’antiterrorismo hanno arrestato tre persone nel distretto di Aceh Besar; gli inquirenti sospettano che l’area, lontana da centri abitati e ricca di foreste, sia una base usata per addestrare i militanti.
 
Questa mattina si è tenuta l’udienza a carico di Muhammad Jibril (nella foto) nel tribunale distrettuale di South Jakarta. Egli è alla sbarra perché ritenuto l’elemento chiave nella raccolta di denaro, per finanziare le stragi agli hotel della capitale – il Marriot e il Ritz-Carlton – che hanno causato 12 morti e decine di feriti. Davanti ai giudici l’uomo ha ammesso di conoscere “dal 1998” il terrorista malaysiano Noordin Moh. Top. – ucciso in un raid della polizia nel settembre scorso – e che questi era “il mio mentore” quando viveva in Malaysia.
 
Jibril nega però di averlo rivisto negli anni i cui Top ha vissuto in Indonesia e respinge le accuse, formulate dal pubblico ministero, secondo cui egli avrebbe curato la raccolta fondi per finanziare il duplice attentato del 17 luglio. All’udienza era presente anche il padre, Abu Jibril, considerato dal Dipartimento del tesoro Usa come un leader della Jeemah Islamiah (JI) – organizzazione terroristica che opera nel Sud-est asiatico – e figura molto vicina ad Abu Bakar Bashir.
 
Intanto la notte scorsa centinaia di agenti dell’anti-terrorismo hanno compiuto una operazione in una zona remota del distretto di Aceh Besar, circa 70 km dalla capitale provinciale Banda Aceh, arrestando tre persone. Il luogo avrebbe ospitato l’addestramento di circa 50 militanti: tre sono stati arrestati, ma a decine sono riusciti a fuggire.
 
Secondo le forze dell’ordine i tre fermati “erano sottoposti all’addestramento” e potrebbero essere legati alla Jeemah Islamiah (JI). Nella zona i militari hanno rinvenuto uniformi dell’esercito malaysiano, materiale che incita al terrorismo, tra cui i video degli attacchi a Bali nel 2002, in cui sono morte più di 220 persone.
 
Intanto il Consiglio indonesiano dei mujahedeen (meglio noto come Majelis Mujahidin Indonesia, MMI) avrebbe scelto il nuovo leader: si tratta di Syawal Yasin ed è il genero di Abdullah Sungkar, considerato il fondatore insieme ad Abu Bakar Bashir della Jeemah Islamiah (JI).
 
Egli è cresciuto nell’ombra del suocero, ma negli ultimi tempi è balzato agli onori delle cronache perché ritenuto uno dei primi indonesiani, nel 1986, ad essere addestrato nei campi di al Qaeda al confine fra Pakistan e Afghanistan. Ricevendo l’investitura a guida dei mujahedeen, Syawal Yasin ha sottolineato: “Inshallah (Se Dio vuole, ndr), sono pronto ad accettare l’offerta”.
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