Mosul, un raid Usa ha fatto strage di civili: morte almeno 105 persone
L’obiettivo erano due cecchini dello Stato islamico. Il fatto è avvenuto nel marzo scorso. I colpi hanno attivato l’esplosivo nascosto nel palazzo, provocandone il crollo. Nei piani bassi erano ammassate decine di persone cacciate in precedenza dalle loro case. Amplificati di almeno quattro volte effetti e danni della deflagrazione. Nella guerra, gli Usa, come i russi e i siriani, fanno vittime fra i civili.
Baghdad (AsiaNews/Agenzie) - Gli Stati Uniti hanno ammesso l’uccisione di almeno 105 civili irakeni, morti nel corso di un raid aereo sferrato nel marzo scorso a Mosul, nel nord del Paese, a lungo roccaforte dello Stato islamico (SI). Dall’ottobre scorso l’area è teatro di una offensiva dell’esercito irakeno e delle milizie curde, sostenute dall’alto dai mezzi della coalizione internazionale guidata dagli Stati Uniti.
Lo US Central Command (CentCom) riferisce di aver colpito all’epoca due cecchini dello SI, grazie all’utilizzo di “munizioni di precisione”. Tuttavia, i colpi hanno attivato gli esplosivi nascosti dai jihadisti all’interno dell’edificio e provocato il crollo dell’edificio, uccidendo i civili intrappolati al suo interno.
Il comando statunitense precisa che fra le vittime civili dell’attacco di marzo vi sono anche quattro persone che si trovavano all’interno di una struttura adiacente a quella crollata.
Testimoni oculari affermano che nel palazzo vi erano altre 36 persone, che sarebbero decedute nel contesto dell’attacco. Tuttavia, per gli esperti statunitense le “prove” risultano “insufficienti” per “determinare il loro status”.
In un rapporto declassificato sulla vicenda emerge che i civili si trovavano ammassati nei piani bassi del palazzo colpito, dopo essere stati cacciati dalle loro case dai miliziani dello SI. Gli autori dell’attacco, prosegue la nota, “non potevano immaginare la presenza di civili nella struttura”.
Fonti ufficiali statunitensi spiegano che il tipo di bombe utilizzate intendevano “minimizzare gli effetti collaterali”, ma gli esplosivi nascosti dai jihadisti hanno amplificati di almeno quattro volte gli effetti e i danni dell’esplosione.
Centinaia di migliaia di civili hanno abbandonato Mosul dall’inizio delle operazioni finalizzate alla riconquista della città, caduta insieme a gran parte della piana di Ninive nelle mani di Daesh [acronimo arabo per lo SI] nell’estate del 2014. Nel gennaio 2017 il governo di Baghdad ha annunciato la “liberazione” completa del settore orientale, mentre la zona occidentale presenta maggiori difficoltà - strade strette e antiche, sovraffollamento, civili usati come scudi umani - per uomini e mezzi della coalizione.
Nella lotta contro lo SI - e contro il siriano Bashar Assad - gli Stati Uniti hanno spesso incolpato i siriani e i russi loro alleati di fare vittime fra i civili.