Mosca, è iniziata la vaccinazione di massa contro il Covid
La Russia è il primo Paese al mondo a iniziare le procedure di massa, insieme alla Cina e alla Gran Bretagna. Scetticismo per via delle “scorciatoie” prese per accelerare la produzione del vaccino. Circa il 70% dei russi non ritiene necessario vaccinarsi. Oltre 7mila militari sono già stati vaccinati: saranno loro i primi a trasportare le dosi congelate del vaccino per le strade della Russia.
Mosca (AsiaNews) – Da 3 giorni è in atto la registrazione elettronica sul sito del comune di Mosca per la vaccinazione con il preparato Sputnik V, preparato a tempo di record per vincere la “gara mondiale” dei vaccini anti-Covid. La notizia diffusa in tutto il mondo, è accompagnata da un certo scetticismo per via delle “scorciatoie” prese dai russi per accelerare la produzione del vaccino. La Russia è il primo Paese al mondo a iniziare le procedure di massa, insieme alla Cina e alla Gran Bretagna. Il Kazakistan ha iniziato la produzione autonoma del vaccino russo.
A registrarsi a Mosca per ora sono soltanto gli operatori dell’istruzione, della sanità e dei servizi sociali, insieme alle categorie di persone più a rischio (come i pensionati e le donne incinte): essi devono recarsi al luogo indicato con i documenti d’identità e le attestazioni professionali. “Nelle prossime settimane, con l’arrivo di grandi quantità di vaccini, allargheremo le fasce di registrazione”, ha promesso il sindaco Sergej Sobjanin. Per ora si può prenotare solo la prima vaccinazione, la seconda verrà stabilita dal dottore nel giorno della prima. Sulla seconda vaccinazione “di ritorno” ci sarà comunque una comunicazione apposita sui siti comunali, con le date e i luoghi dove bisognerà recarsi.
Chi intende vaccinarsi non deve presentare malattie croniche (artrite, varie forme di artrosi o allergie ai prodotti alimentari), ed essere affetto da gravi forme di malattia polmonare da almeno due settimane. Dal momento dell’ultima vaccinazione, come quella contro l’influenza, dovranno essere trascorsi almeno 30 giorni. In tutta Mosca sono stati preparati punti per la vaccinazione, con frigoriferi, stanze refrigerate e personale specializzato, che saranno aperti ogni giorno dalle 8 alle 20. Come ha precisato la vice-sindaca Anastasia Rakova, nella capitale sono aperti almeno 70 sedi per la vaccinazione.
La procedura dura circa un’ora: 10 minuti di visita preventiva, 15 per la preparazione del vaccino, che deve essere estratto dal refrigeratore; mezz’ora di controllo dopo la somministrazione. Alla fine, ogni paziente riceve un certificato con le note relative alle due vaccinazioni previste. Il preparato è stato ottenuto con modalità bio-tecnologiche, e non contiene tracce del coronavirus stesso, ma solo dei vettori con parti del genoma del virus, a fronte dei quali l’immunità reagisce elaborando i necessari anticorpi.
La vaccinazione di massa era inizialmente prevista per gennaio-febbraio del 2021, ma nei giorni scorsi lo stesso presidente Vladimir Putin ha disposto di cominciare subito. Per ora la procedura è disponibile solo a Mosca, e non nelle regioni della Federazione; Putin ha promesso di mettere a disposizione altri 2 milioni di dosi nei prossimi giorni. Il primo ministro Mikhail Mišustin ha dichiarato a sua volta che tutte le regioni sono pronte a iniziare la vaccinazione di massa, “in modalità ordinata e sicura”.
In ottobre, quando erano giunte le prime quantità di vaccino ancora in fase sperimentale, sulla stampa russa si era diffusa la notizia che diversi operatori sanitari erano stati costretti a vaccinarsi, a qualcuno erano stati offerti dei soldi, ad altri la minaccia di licenziamento. Il Cremlino ha tenuto poi a precisare che la vaccinazione può essere soltanto volontaria, come ha ribadito il premier Mišustin alla fine di novembre, e confermato il portavoce della presidenza, Dmitrij Peskov, il 2 dicembre scorso: “Non ci sarà una vaccinazione nominale della popolazione, essa potrà essere solo volontaria, anche se la vaccinazione sarà la fase decisiva nella lotta al coronavirus”. Nella popolazione attualmente regna un certo scetticismo: dai sondaggi emerge che circa il 70% dei russi non ritiene necessario vaccinarsi.
Il vice-ministro della difesa Timur Ivanov ha comunicato che oltre 7mila militari sono già stati vaccinati: saranno loro i primi a trasportare le dosi congelate del vaccino per le strade della Russia, nella cosiddetta “catena fredda della salvezza”. Dai primi risultati, soltanto l’1,5% dei vaccinati (273 persone) si è ammalato di coronavirus dopo la procedura.
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