Mosca, rischia l'ergastolo il giovane dell'attacco alla sinagoga
Mosca (AsiaNews/Agenzie) Si è dichiarato innocente il giovane russo che a gennaio aveva aggredito dei fedeli in una sinagoga di Mosca. Il ragazzo, 20 anni, si è presentato ieri in tribunale con accuse che, se confermate, lo condannerebbero all'ergastolo. Secondo i media locali, Alexander Koptsev è accusato di tentato omicidio, aggressione e azioni volte all'umiliazione di gruppi etnici o religiosi.
Lo scorso 11 gennaio Koptsev, dopo aver fatto irruzione in una sinagoga del centro, ha aggredito e ferito con un coltello 9 fedeli in preghiera al grido di "Vi ucciderò ebrei!". Secondo testimoni oculari, il figlio del rabbino, subito accorso, riuscì a fermarlo.
Sempre testimoni raccontano che il ragazzo, con la testa rasata, si è scaraventato sulle vittime gridando "Heil Hitler" in quello che sembra un attacco ben pianificato. Il giorno dopo l'incidente Koptsev ha confessato di aver compiuto il gesto mosso da "odio razziale verso gli ebrei, perché vivono meglio".
I primi di febbraio i procuratori hanno terminato le indagini e il caso è passato in tribunale. Il pubblico ministero di Mosca, Anatoly Zuyev, ha reso noto che a carico del 20enne ci sono due accuse, tra cui tentato omicidio per motivi etnici e religiosi. Zuyev ha spiegato che "pubblicazioni di carattere estremista trovate nell'abitazione dell'indagato, le sue ricerche online di materiale, che incitava all'odio interetnico e altre prove danno ragione di affermare che il crimine è stato mosso da odio religioso e etnico".
Il pubblico ministero ha sottolineato che se verrà giudicato colpevole Koptsev potrebbe essere condannato all'ergastolo.