Morti e feriti per la “protesta ad oltranza” indù per il tempio del Kashmir
New Delhi (AsiaNews/Agenzie) – Si estende all’intera India centrale la “protesta a oltranza” proclamata ieri dai nazionalisti indù del Vishwa Hindu Parishad, per contestare la decisione del governo del Kashmir indiano di revocare l’assegnazione di un ampio terreno allo Shree Amarnath Shrine Board, ente che si occupa di un tempio indù. Ieri a Indore (Madhya Pradesh) è di 4 morti (due musulmani), decine di feriti e di arresti il bilancio di gravi scontri tra islamici e indù: la polizia ha aperto il fuoco e lanciato gas lacrimogeni. In molte città i dimostranti hanno bloccato strade e ferrovie, distrutto veicoli, costretto i negozi a chiudere.
Nell’orientale Stato di Bihar l’estremista Partito Bharatiya Janata ha pure proclamato un giorno di sciopero: dimostranti hanno bloccato treni e distrutto veicoli nella capitale Patna, gridando “Kashmir Hamara hai” (“il Kashmir è nostro”). Persino a Mumbai centinaia di dimostranti hanno bloccato l’autostrada per l’aeroporto, seppure per meno di un’ora, mentre in città sono stati danneggiati e bruciati autobus. Incidenti minori ci sono stati in Punjab, Haryana, Uttar Pradesh, Karnataka, Kerala, Maharashtra, Assam e Jharkand.
Il governo del Kashmir aveva assegnato un ampio terreno per realizzare strutture e ricoveri per i circa 500mila pellegrini che visitano ogni anno la zona e la grotta di Amarnath - il luogo dove il dio Shiva ha spiegato alla divina consorte Parnati il segreto della vita e dell’eternità - per pregare davanti a una stalagmite di ghiaccio considerata sacra. Gli islamici hanno protestato in piazza parlando di una “cospirazione” per attirare nella valle del Kashmir (a maggioranza islamica) indù di altre zone. A Jammu (Kashmir), dove la maggioranza è indù, ieri a migliaia sono scesi in piazza (nella foto), nonostante il coprifuoco, danneggiando veicoli e negozi e con scontri con la polizia.
Gli estremisti indù proclamano di voler proseguire le proteste finché il governo del Kashmir non rivedrà la decisione e i loro leader incitano “la popolazione di Jammu a violare il coprifuoco” e scendere in piazza. Anche se forse ci sarà una “tregua” durante la “Settimana del pellegrinaggio ad Amarnath”, da domani 5 al 12 luglio .