03/03/2020, 08.37
COREA DEL SUD
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Moon: ‘guerra’ al virus. Colpite quasi 5mila persone

Quasi il 90% degli infetti è concentrato nella città di Daegu e nella provincia di North Gyeongsang. La setta cristiana Shincheonji causa del 59,1% dei casi. Membri della setta hanno visitato Wuhan (Cina) agli inizi di febbraio, quando la città cinese era in isolamento. Almeno 87 nazioni e regioni hanno imposto il bando o una quarantena obbligatoria a visitatori della Corea del Sud.

Seoul (AsiaNews/Agenzie) – In un incontro tenuto stamane con le autorità sanitarie del Paese, il presidente Moon Jae-in ha dichiarato “guerra contro l’infezione” del coronavirus che ad oggi ha colpito almeno 4800 persone. La maggioranza di loro, circa il 90 %, è concentrata nella città di Daegu, a 300 km a sudest di Seoul e nella provincia di North Gyeongsang.

Daegu, la quarta città della Corea del Sud, con circa 2,5 milioni di abitanti, è sede di un importante ramo della setta cristiana Shincheonji, additata da molti come la “causa” dell’infezione nel Paese.

Il Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie fa risalire a membri della setta almeno il 56,1% dei casi. Ieri il leader della setta ha chiesto scuse in pubblico per aver causato danni alla nazione. Le autorità sanitarie hanno affermato che alcuni membri della Shincheonji avevano visitato la città di Wuhan (Hubei, Cina), epicentro mondiale dell’epidemia “dopo gennaio”, quando la città era già in isolamento.

Ma è anche vero che i primi casi di infezione da coronavirus sono stati registrati nel Paese già verso il 20 gennaio, forse da turisti o persone provenienti dalla Cina. Dopo il 14 febbraio, però, vi è stato un incremento vertiginoso di infezioni.

Le autorità sanitarie affermano che l’epidemia è giunta al massimo livello: ieri è stato registrato un incremento di 1062 malati, il più alto finora; due giorni fa l’incremento era di 813.

Fino ad ora il virus ha ucciso 28 persone, tutte già segnate da altre malattie. Ci si aspetta un nuovo incremento di infetti, dato che le autorità hanno iniziato a testare più di 210 mila membri della Shincheonji. Ad oggi nel Paese sono state testate 121.039 persone, delle quali 85.484 sono risultate negative al virus. Almeno 35mila sono messe in quarantena.

Fermare la diffusione del virus è il primo passo per tentare di uscire dal dramma umano e restaurare l’economia colpita in profondità, dato l’isolamento a cui sono sottoposti i viaggiatori coreani. Almeno 87 nazioni e regioni hanno imposto il bando o una quarantena obbligatoria a visitatori della Corea del Sud. Fra questi la Cina, le Maldive, la Russia. Gli Stati Uniti non hanno posto alcuna restrizione, ma esigono solo il controllo della temperatura per coloro che viaggiano verso gli Usa.

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