Moon ricorda il summit di Pyongyang due anni fa. Silenzio dal Nord
Il presidente sudcoreano fa notare che da due anni “non vi è stato alcuno scontro armato fra Sud e Nord”. Ma il programma di denuclearizzazione e demilitarizzazione ha subito “restrizioni”, soprattutto per il fallimento dei dialoghi fra Usa e Corea del Nord.
Seoul (AsiaNews/Agenzie) – A due anni dallo storico incontro con il leader nordcoreano Kim Jong-un a Pyongyang, il presidente Moon Jae-in ha detto che l’accordo che ne è emerso deve essere attuato, nonostante “restrizioni interne ed esterne”.
In un messaggio postato oggi su Facebook, Moon ricorda il suo discorso di fronte a 150mila cittadini di Pyongyang nello stadio Primo Maggio e le conseguenti decisioni sulla denuclearizzazione e la pace nella penisola coreana.
Nella “Dichiarazione di Pyongyang”, i due leader avevano deciso alcuni passi quali la demolizione della centrale nucleare di Yongbyon nel Nord e la demilitarizzazione di alcune zone, fra cui Panmumjom.
Da allora, nota Moon, “non vi è stato alcuno scontro armato fra Sud e Nord”. Ma il presidente del Sud riconosce che “l’orologio della pace” si è fermato e l’accordo non è stato attuato in pienezza.
“Il nostro impegno per la pace è deciso”, ha detto Moon. Una maggiore collaborazione fra Nord e Sud si è bloccata a causa della mancanza di risultati nel dialogo fra Pyongyang e Washington in Vietnam, nel 2019.
Da parte loro, i media del Nord oggi non citano l’anniversario del summit, ma continuano a rilanciare notizie sulle misure anti-Covid-19 e sui lavori per riparare i danni provocati dal tifone nelle scorse settimane.
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