Mons. Paolo Ma Cunguo, vescovo di Shouzhou, riconosciuto anche dal governo
In poco più di un mese, è il terzo vescovo sotterraneo che viene ufficializzato. La cerimonia di insediamento presieduta dal capo dell’Associazione patriottica e dal vescovo di Taiyuan. Nel giuramento di mons. Ma non vi è traccia dell’adesione alla “Chiesa indipendente”.
Roma (AsiaNews) – Mons. Paolo Ma Cunguo, finora vescovo riconosciuto solo dalla Santa Sede per la diocesi di Shouzhou (Nord Shanxi), è stato riconosciuto dal governo cinese. La cerimonia di insediamento ufficiale si è tenuta lo scorso 9 luglio. L’insediamento – con cui il vescovo, già appartenente alla cosiddetta Chiesa sotterranea, è divenuto parte della Chiesa ufficiale – è avvenuto con la lettura dell’approvazione del suo episcopato da parte dell’Associazione patriottica e del Consiglio dei vescovi ufficiali (un organismo non riconosciuto dalla Santa Sede perché mancante dei vescovi non ufficiali). Dopo la lettura della sua approvazione, mons. Ma Cunguo ha letto anche un atto di giuramento molto speciale (v. sotto). Questa parte della cerimonia è stata presieduta dal capo dell'Associazione patriottica dello Shanxi, dal vicedirettore del Comitato amministrativo provinciale e dal vescovo Meng Ningyou della diocesi di Taiyuan. È seguita la messa celebrata da mons. Ma Cunguo.
Mons. Ma è il terzo vescovo non ufficiale che in poco più di un mese viene riconosciuto dal governo. Prima di lui, il 22 giugno vi è stata l’installazione ufficiale di mons. Pietro Li Huiyuan di Fengxiang e il 9 giugno quella di mons. Pietro Lin Jiashan di Fuzhou.
La diocesi di Shouzhou ha oltre 10mila fedeli, una diecina di sacerdoti e di suore. Il vescovo Ma, ordinato nel 2004 (a soli 33 anni) dal predecessore mons. Bonaventura Luo Juan, è conosciuto come una persona che desiderava da tempo il riconoscimento governativo.
L’Accordo fra Cina e Vaticano sulle nuove nomine episcopali ha facilitato il passaggio. Altre diocesi “sotterranee” in Fujian, Zhejiang, Henan, Hebei, Guangdong, Heilongjiang, trovano difficoltà a compiere questo passo anzitutto per la durezza delle autorità governative verso le comunità non ufficiali e poi perché le autorità esigono come condizione del riconoscimento l’appartenere e sostenere una “Chiesa indipendente” e il divieto di educare alla fede i giovani minori di 18 anni.
Il documento vaticano sugli Orientamenti per la registrazione civile del clero, che stempera il concetto di “Chiesa indipendente”, per molti fedeli e vescovi è troppo ambiguo.
Tale ambiguità è evidente anche nella cerimonia di insediamento di mons. Ma Cunguo. Mentre il racconto ufficiale della cerimonia dice che il vescovo “aderisce alla Chiesa indipendente e autogestita”, il giuramento di mons. Ma non presenta questo termine, anzi parla dell’adesione alla “Santa, Unica Chiesa tramandata dagli Apostoli”. Allo stesso tempo, il vescovo ha promesso di “rispettare la Costituzione, salvaguardare l’unità del Paese e l’armonia sociale, amare il Paese e la Chiesa”. Da anni, infatti i cattolici, ufficiali e sotterranei, affermano che un “buon cattolico” è anche un “buon cittadino”.
Ecco il testo del giuramento di mons. Ma Cunguo:
“Atto di giuramento
Io sottoscritto Paolo Ma Cunguo, secondo le disposizioni sagge del Signore Dio nostro, sono stato nominato vescovo della diocesi di Shuozhou, benché non mi sentissi all’altezza di questo incarico, rispondo umilmente alla chiamata di Dio e alle responsabilità del vescovo.
Rispetterò i comandamenti di Dio, adempirò le responsabilità dell’incarico vescovile, annuncerò con fedeltà il Vangelo, rimanendo fedele alla Santa, Unica Chiesa tramandata dagli Apostoli, lavorerò per la costruzione del Corpo di Cristo—la Chiesa, donando la mia vita alla missione pastorale dell’annuncio del Vangelo.
Rispetterò gli insegnamenti dell’Apostolo San Pietro, guiderò i sacerdoti e i fedeli della diocesi a rispettare la Costituzione, salvaguardare l’unità del Paese e l’armonia sociale, amare il Paese e la Chiesa, seguendo la linea guida della sinicizzazione del Cattolicesimo in Cina, contribuendo alla realizzazione del Sogno cinese.
Giurante: Ma Cunguo
In data 9 luglio 2020”
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