Mons. Migliore all'Onu: nessuna restrizione alla libertà religiosa
New York (Asianews/CWN) Le restrizioni degli Stati alla libertà religiosa sono "segno dell'ignoranza" della reale natura della fede. Lo ha detto ieri mons. Celestino Migliore, rappresentante della Santa Sede all'Onu, parlando ieri al Palazzo di Vetro. Mons. Migliore ha sottolineato la necessità di "eliminare tutte le forme di intolleranza religiosa". Secondo il diplomatico vaticano i governi devono riconoscere il credo religioso come una forza positiva e non come qualcosa "da manipolare o una minaccia" alla sicurezza interna dei paesi.
Mons. Migliore ha detto che lo Spirito Santo continuerà a difendere la libertà religiosa contro le "nuove forme di intolleranza" nate negli ultimi anni. Una di queste si manifesta nel "tentativo di circoscrivere la pratica religiosa alla sola sfera privata", ha detto il delegato vaticano. "Questo svuota la fede del suo reale significato".
Mons. Migliore ha sottolineato che i leader religiosi hanno la responsabilità di controllare gli abusi dei principi religiosi da parte di chi se ne serve per promuovere violenza e terrore: "I leader religiosi devono prendere consapevolezza che nelle loro mani c'è una potente risorsa nella lotta la terrorismo" ha rimarcato il vescovo.
Da parte loro le autorità statali non devono nè interferire nelle questioni interne alle istituzioni religiose nè impedire il loro intervento nella sfera pubblica, ha aggiunto mons. Migliore. I governi devono riconoscere che la pratica religiosa arricchisce la società e promuove l'assistenza ai bisognosi.