12/06/2008, 00.00
FILIPPINE
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Mons. Gutierrez: “Fermate le estrazioni minerarie a Tampakan”, distruggono l'ambiente

di Santosh Digal
La richiesta in un documento ufficiale firmato dal vescovo di Marbel e 50 preti della diocesi. In esso si ribadisce l’illegittimità delle operazioni che “causano seri danni all’agricoltura e alle risorse idriche”, mettendo a rischio “la vita delle popolazioni”.

Cotabato (AsiaNews) – “Le estrazioni minerarie su larga scala sono immorali, sbagliate e illegittime”: lo afferma in un documento pubblicato lo scorso 9 giugno e controfirmato da 50 preti della diocesi il vescovo di Marbel, mons. Dinualdo D. Gutierrez, nel quale egli chiede ai rappresentanti del gruppo Sagittarius Mines e alla Western Mining Corp. – società controllate dalla Xstrata Copper Plc., gigante svizzero del settore minerario – di abbandonare il progetto di Tampakan per i rischi legati all’ambiente e alla salute.

Tampakan è una municipalità del Cotabato meridionale, nell’isola di Mindanao, rinomata per i giacimenti minerari: “E’ immorale – sottolinea il documento della diocesi – estrarre materie prime dai Paesi del Terzo Mondo quali le Filippine, causando seri danni all’agricoltura e alle risorse idriche, solo per soddisfare i bisogni di Cina e India, nazioni altamente industrializzate”. Mons. Gutierrez ribadisce di non essere contrario allo sviluppo tout court, ma questo non deve avvenire con conseguenze devastanti per l’ambiente. “Il riscaldamento globale, i mutamenti climatici e la mancanza di cibo sono minacce immediate che mettono a rischio la vita umana; le attività di estrazione su vasta scala non risolvono, ma contribuiscono ad aggravare questi problemi”.  

La Sagittarius Mines, Inc., società controllata dall’elvetica Xstrata Plc., sta conducendo diverse attività di esplorazione nel sottosuolo di Tampakan, in previsione di estrazioni di vasta scala a partire dal 2012 che porteranno al prelievo di oltre due miliardi di tonnellate di materie prime, fra cui rame e oro. Le operazioni di trivellazione coprono un’area di 20mila ettari di foreste, e c’è il rischio che possano svuotare le risorse idriche necessarie al fabbisogno delle persone e dell’agricoltura, lasciando migliaia di contadini e pescatori della zona senza la loro fonte primaria di sostentamento.

Nel frattempo p. Romeo Catedral, responsabile della pastorale sociale della diocesi di Marbel, ha rivelato che membri del consiglio provinciale hanno ricevuto pressioni dal governo centrale per il via libera alle operazioni di scavo nel Cotabato meridionale. Dietro la richiesta vi sarebbero le spinte delle società minerarie – in particolare la Xstrata-SMI – che chiedono di togliere il divieto di scavo di buche a cielo aperto”. 

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