Mons Iñiguez: I buoni pasto non risolvono il problema degli affamati
Manila (AsiaNews) Il Vescovo di Kalookan ha criticato l'iniziativa del governo che mira a distribuire buoni pasto per sconfiggere la fame. "Quando ho letto sul giornale la proposta governativa, ho subito pensato che fosse un errore macroscopico" afferma mons Deogracias Iñiguez Jr. "Questo è un sintomo ulteriore del momento di crisi che attraversa la nazione".
Secondo un'inchiesta condotta fra il 5 e il 22 agosto dal Social Weather Station (istituto di ricerca indipendente filippino) il 15% delle famiglie hanno patito la fame negli ultimi 3 mesi.
Anche il Fondo Monetario Internazionale conferma la situazione di crisi profonda: da una ricerca emerge che 4 filippini su 10 guadagnano due dollari (o meno) al giorno. Un rapporto ufficiale del governo, illustrato nell'aprile scorso, indica che il 13,7% della popolazione è senza lavoro.
Il presidente filippino Gloria Macapagal-Arroyo non nasconde il problema, ma puntualizza che le cause dell'attuale situazione sono la mancanza di lavoro e le rivolte nelle campagne. Come primo rimedio contro la fame ha chiesto al Dipartimento per lo sviluppo e il welfare di distribuire "buoni pasto" ai poveri. "La nostra nazione - afferma la Arroyo possiede tutti i mezzi per nutrire il suo popolo. Dobbiamo sbloccare i canali che non permettono il flusso e la distribuzione del cibo".
"Se c'è davvero un problema di fame fra la popolazione, allora è giusto distribuire buoni pasto" sottolinea mons Iñiguez "ma se guardiamo al quadro complessivo della situazione, scopriamo che è indice di un cattivo funzionamento del governo e della sua politica".
A quanti gli chiedono se il problema delle Filippine è la sovrappopolazione, il vescovo di Kalookan risponde: "Diversi fattori hanno dimostrato che la povertà non è causata dalla popolazione". Egli punta il dito contro il governo: "se non prenderà dei provvedimenti andremo incontro a una crisi economica dalle vaste proporzioni, che potrebbe poi sfociare in una crisi umanitaria".(SE)